“Coccole e giochi” per crescere insieme

L’Azienda Ussl 41 di Milano, dopo aver individuato e analizzato i bisogni espressi dalle famiglie del territorio, ha attuato alcune iniziative di prevenzione rivolte alla fascia di età 0-3 anni: “Coccole e giochi per crescere insieme” e “Sportello mamma – papà 0-3 anni”.

Obiettivo
principale e comune di queste attività è quello di ricondurre i genitori ad un ruolo più attivo e meno ansiogeno nella cura del proprio bambino, permettere loro di riappropriarsi delle potenzialità innate e restituire la fiducia per lo svolgimento del loro naturale compito.
Gli operatori coinvolti in tali iniziative sono consapevoli che per raggiungere tali obiettivi non devono interferire con ciò che le famiglie fanno già spontaneamente con i loro bambini, dando comunque i loro specifici contributi professionali nel rispetto delle singole famiglie e aspettando che i genitori siano nella situazione adatta a riceverli.
“Coccole e giochi” prevede due gruppi settimanali; il primo è riservato ai genitori dei bambini di 0-5 mesi e il secondo dai 6-12 mesi. Questi momenti di incontro sono finalizzati a favorire una buona relazione fra i bambini più piccoli e i loro genitori.
L’iniziativa ha stimolato una efficace collaborazione tra i diversi servizi e strutture presenti sul territorio, ha dato, cioè, l’impulso al lavoro di rete. “Coccole e giochi” ha preso avvio nel settembre 1997 e attualmente coinvolge circa 70 famiglie che si incontrano in gruppo. A ogni gruppo partecipano in media una decina di madri (anche qualche papà e nonno) con il loro bambini.
Il primo anno di vita del bambino è ricchissimo di cambiamenti ed è un periodo affascinante per le trasformazioni a cui si assiste. E’ anche un periodo che suscita nei genitori tante domande e un senso inevitabile di incertezza rispetto al grande compito di introdurre il bambino nella realtà del mondo intorno a lui, così nuova e così vasta.
Per questo è sembrato importante poter offrire dei momenti di incontro ai genitori ed ai loro bambini che non hanno ancora compiuto l’anno di età.
All’incontro sono presenti tre operatori specializzati nella prima infanzia: una psicologa, un tecnico della riabilitazione ed una educatrice che mettono a disposizione le loro conoscenze per favorire l’attenzione dei genitori nell’osservare le caratteristiche del loro bimbo.
Ogni incontro comprende tre momenti: l’accoglienza, il massaggio shantala, il gruppo.
Accoglienza: le mamme e i papà, accolti dagli operatori, si siedono in semicerchio, si conoscono e presentano liberamente i giochi al loro bimbo. Inizia di solito così una conversazione tra i genitori e gli operatori su quanto comunemente succede al loro bambino nel corso della giornata.
A partire da quello che il piccolo fa sul tappeto durante questa prima parte dell’incontro, nascono osservazioni e domande che riguardano quanto succede nella vita di tutti i giorni.
I genitori possono giocare con lui e con gli altri bambini o semplicemente osservare ciò che avviene nella stanza.
Non sono obbligati a partecipare attivamente allo scambio di idee, infatti possono anche solo ascoltare e guardare confrontandosi dentro di sé con quanto raccontato dalle mamme e dai papà presenti.
L’esperienza ha portato alla formazione di due gruppi di bambini, in quanto le loro esigenze e i loro bisogni sono molto diversi. Infatti per i bambini più piccoli è necessario un clima accogliente e contenitivo dove predomina l’aspetto del contatto corporeo, mentre per quelli più grandi è stato pensato uno spazio maggiormente ricco di stimolazioni psico-motorie.
Massaggio Shantala: durante l’incontro di gruppo riservato ai bambini fino ai 5 mesi può essere presentato il massaggio shantala. Questa tecnica è stata introdotta dall’India e offre ai genitori la possibilità di raggiungere uno stato di distensione psicofisica insieme al proprio bambino con effetti che potremmo definire “terapeutici”, nel senso che permette ai componenti della coppia la loro reciproca individuazione.
La relazione che si instaura attraverso il contatto e il tepore dei corpi permette al papà e alla mamma di sentirsi sicuri della loro capacità di comunicare vicinanza ed affetto al bambino. La fisioterapista mostra il massaggio guidando le mani della mamma sul proprio bimbo e ne illustra le finalità. I genitori, sperimentando il massaggio, possono parlare insieme delle emozioni che provano.
Il massaggio spesso aiuta a superare il timore di toccare un essere così piccolo e così fragile. Il bambino, da parte sua, attraverso questo contatto si sente sicuro della presenza di chi lo cura e fiducioso di fronte alla novità del mondo che lo circonda.
Questa tecnica di massaggio facilita nel bambino la conoscenza dell’ambiente completamente nuovo, così diverso e così ricco di stimolazioni uditive e visive, diverso dall’ambiente liquido ed ovattato che lo ha accolto per 9 mesi.
Durante il massaggio spesso si osserva come la madre riceva un gran numero di rinforzi da parte del bambino che le rimanda così una sensazione di maggiore sicurezza.
Il gruppo: un momento particolarmente ricco e significativo è quello del gruppo. Le mamme e i papà mettono in comune esperienze e opinioni e riscoprono la naturale capacità di osservare il proprio figlio e di occuparsene con maggiore libertà e fantasia. Ci si accorge che ogni bambino è unico, ha somiglianze con altri ma è diverso da tutti gli altri nelle tappe della sua crescita e nell’esprimere le sue richieste.
Durante gli incontri vengono proposti e discussi temi riguardanti l’alimentazione, il sonno, il comportamento rispetto alla pulizia; inoltre, l’incontro di gruppo favorisce nei genitori la verbalizzazione dei propri vissuti, la capacità di capire se stessi e il proprio bimbo, oltre che interpretare e fare delle ipotesi sui propri comportamenti e su quelli del proprio bambino. In seguito all’esperienza fatta nel gruppo i genitori a casa potranno assecondare e facilitare le sue posture, i suoi modi di esprimersi e di muoversi nello spazio.
Inoltre, se i genitori lo desiderano, l’educatrice già presente agli incontri, può recarsi a casa per proseguire l’osservazione e l’ascolto nel loro naturale ambiente di vita.
Quanto sopra descritto comporta che gli operatori osservino attentamente la relazione mamma-papà/bambino e ne discutano in seguito, in modo da proporre al successivo incontro un nuovo e proprio assetto emotivo che consenta ai genitori un rispecchiamento e una identificazione con l’operatore, che può essere considerato come “genitore buono”.
In particolare la presenza dell’educatrice favorisce anche la continuità dell’osservazione, facilitando la relazione tra le mamme e l’utilizzo delle risorse e dei servizi presenti sul territorio. Questa attività permette infine agli operatori di porre particolare attenzione e di intervenire sulle situazioni definibili a “rischio” per lo sviluppo neuro-psico-motorio e sociale, senza creare l’insorgenza di ulteriori ansie e paure nella famiglia.
L’iniziativa “Coccole e giochi” si propone di tracciare ed avviare un percorso nel quale genitori e figli possono incontrarsi e scoprirsi fin dai primi momenti della loro storia comune nella ricchezza e nella complessità delle relazioni.

* Le relatrici di questo articolo lavorano nelle strutture dell’Asl1 di Milano, ambito territoriale ex Ussl41. Patrizia Madoni è assistente sociale, Giuliana Mioli è psicologa, Antonietta Rossoni è fisioterapista, Luisa Tradati è educatrice.

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