Carta, Penna & Digitale. Il bell’osservatorio di Fondazione Einaudi

Di Maria Piacente
Direttrice di Pedagogika

Davanti a uno schermo per la maggior parte della giornata (lavorativa e non solo), il nostro modo di pensare sta cambiando. Il cervello, infatti, si adatta agli stimoli che riceve e, davanti a uno schermo, tutto è più veloce e frammentato: leggiamo in diagonale, scorriamo, reagiamo, ma raramente approfondiamo. Ciò abitua la mente a cercare stimoli continui e riduce la capacità di concentrazione, memoria e riflessione. Al contrario, la scrittura e la lettura su carta richiedono tempi lenti, attenzione e costruzione mentale: allenano la memoria, il linguaggio e il pensiero critico. Il movimento della mano stimola il cervelletto creando connessioni più forti. Perché leggere e scrivere su carta è ancora importante? A documentare tale risposta è intensamente impegnato l’Osservatorio permanente Carta, Penna & Digitale, nato nel 2023 in seno alla Fondazione Luigi Einaudi che, dallo statista e padre costituente da cui prende il nome, eredita in particolare una convinzione: una società è sana quando ogni persona ha la possibilità di realizzare pienamente le proprie potenzialità. Questo “diritto di crescita” non comprende forse di potersi formare in condizioni che preservino la capacità di giudizio, lo spirito critico, la profondità del linguaggio e della conoscenza? Certamente sì e, da questo punto di vista, una “dieta mediatica”[1] corretta, ossia un rapporto ragionato tra mezzi cartacei e digitali risulta fondamentale. I numeri lo confermano, come leggiamo dai numerosi documenti di archivio dell’Osservatorio[2]: a partire dal 2015, i disturbi dell’apprendimento degli studenti italiani risultano aumentati del 357 % e i casi di disgrafia del 163 %. Allo stesso tempo, le prove INVALSI hanno evidenziato che circa la metà degli studenti al termine delle scuole secondarie fatica a comprendere ciò che legge. Infine, secondo un’indagine della Commissione Istruzione del Senato[3], l’uso massiccio degli smartphone sarebbe correlato a un deterioramento delle facoltà mentali dei più giovani.

In sostanza, l’Osservatorio propone che la digitalizzazione non diventi sinonimo di sostituzione, ma di complementarità. Scrivere a mano, prendere appunti su carta, leggere su foglio non sono pratiche nostalgiche o folkloristiche; perdere queste abitudini potrebbe comportare un impoverimento del linguaggio, una riduzione dell’attenzione, un indebolimento della memoria. Analizzare gli effetti della scrittura manuale sul cervello (quali memoria, attenzione, elaborazione logica) e non sottovalutare l’impatto ambientale della digitalizzazione sono i passi cardine non per demonizzare gli strumenti digitali, ma per usarli in modo equilibrato, sapendo valorizzare ciò che di unico resta nella scrittura manuale e nella lettura su carta.

La scommessa è culturale e politica: le scuole, le famiglie, le imprese e le istituzioni potranno contribuire alla costruzione di un ecosistema formativo che sappia integrare e valorizzare entrambe le dimensioni – analogica e digitale – senza che l’una si mangi l’altra? In un’epoca in cui la rivoluzione digitale travolge le abitudini e i riferimenti, l’Osservatorio permanente Carta, Penna & Digitale risponde con un richiamo forte: la crescita cognitiva, emotiva e sociale delle persone passa anche (e forse soprattutto) attraverso la gestualità della mano che scrive e lo sguardo che legge su carta. Dalle scuole alle politiche pubbliche, passando per le aziende, la sfida sarà portare consapevolezza e azione. Solo così la promessa contenuta nel nome di Luigi Einaudi – una società in cui ogni individuo possa esprimere pienamente le proprie potenzialità – potrà concretizzarsi. Anche in un mondo che cambia così velocemente.

Quando nel marzo 2023 nasceva l’Osservatorio di Fondazione Einaudi, Pedagogika stava dedicando un intero numero ai bisogni educativi speciali[4]: intesi non solo a delineare certe specifiche fragilità scolastiche, ma soprattutto a sottolineare l’unicità di ogni apprendimento umano. Un’unicità che passa continuamente e splendidamente dalla materialità all’astrazione e che in Maria Montessori ha trovato un’insuperabile narratrice. Ecco, per intercettare ogni potenziale, così che nessun ostacolo risulti insormontabile (il principale obiettivo di Maria Montessori), è imprescindibile allenare la mente alla concentrazione profonda e al pensiero lento, come avviene nella lettura e nella scrittura su carta. L’attenzione si ancora alle parole, il ritmo si fa intenzionale e la riflessione trova spazio per trasformare l’informazione in comprensione. Così il corpo attraverso la scrittura accompagna il lavoro della mente con le parole e le immagini che, incarnate, scivolano via dalle nostre mani.

IMMAGINE: © iStock.com/Miljan Živkovi?

[1] https://www.fondazioneluigieinaudi.it/wp-content/uploads/2023/11/brochure-osservatorio-carta-penna-digitale.pdf
[2] https://www.fondazioneluigieinaudi.it/osservatorio-carta-penna-digitale
[3] https://www.fondazioneluigieinaudi.it/scuola-digitale-il-valore-imprescindibile-di-carta-e-penna-osservatorio-carta-penna-e-digitale
[4] https://www.pedagogia.it/pedagogika-27-3-bisogni-educativi-speciali-un-certo-delirio/


Sede Legale:
Via Ghisolfa, 32 – 20217 Rho (MI)
pec: cooperativa@pec.stripes.it
P.IVA e C.F. 09635360150




Tel. (02).931.66.67 – Fax (02).935.070.57
e-mail: stripes@pedagogia.it
C.C.I.A.A. Milano REA 1310082




RUNTS N° rep.2360

Albo Società Cooperative N° A161242
Capitale Sociale i.v. € 365.108,00



Redazione Pedagogika.it e Sede Operativa
Via San Domenico Savio, 6 – 20017 Rho (MI)
Reg. Tribunale: n. 187 del 29/03/97 | ISSN: 1593-2259
Web: www.pedagogia.it


Privacy Preference Center