Handicap: quali e quanti servizi?
A sei anni dalla promulgazione della legge quadro 104/92 molto ancora resta da fare per dare risposte alle molteplici esigenze connesse con la disabilità. Molte norme necessitano e attendono tutt’ora le indicazioni per una completa e puntuale attuazione.
A dire il vero, a partire dal 1997 si è manifestato un rinnovato impegno politico nei confronti dell’handicap. Con la legge 449/97 è stato istituito il fondo per le politiche sociali, che ha visto uno stanziamento iniziale di 286 miliardi da distribuirsi sul triennio 1998/2000 e da utilizzarsi in particolare per la sperimentazione del reddito minimo di inserimento a favore delle persone prive di reddito, ma con figli a carico e con limitazioni derivanti da cause psichiche, fisiche e sociali.
Inoltre, sempre nel 1997, la legge 284 ha disposto una dotazione complessiva di 46 miliardi, da distribuirsi alle regioni, per interventi specifici in favore di persone cieche e pluriminorate (servizi di prevenzione, di riabilitazione sostegno alla famiglia, supporto all’integrazione scolastica, lavorativa e alla vita di relazione).
Importanti riferimenti alle disposizioni della legge quadro 104/92 sono contenute anche nella legge 285/97 “Disposizioni per la promozione di diritti e opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”.
Un panorama legislativo vasto e ben articolato, dunque, che anche nonostante i relativamente ingenti stanziamenti, non è ancora riuscito a produrre completamente i positivi effetti previsti.
Se la legge quadro 104/92 ha di fatto rivoluzionato le basi teoriche dell’intervento a favore dei portatori di handicap, passando da un’ottica di assistenza a quella dell’istituzione di servizi plurimi integrati e direttamente rivolti alla persona, non altrettanto positivi sono i dati che si riferiscono alla concreta messa in atto delle normative promulgate.
Come in altri ambiti dell’area socio-sanitaria, anche nel campo della creazione dei servizi per l’handicap e della loro messa a regime si registrano forti ritardi rispetto ai tempi previsti dalla legislazione e spesso i servizi stessi mancano di quei caratteri di integrazione e di organicità essenziali alla loro funzionalità, efficienza ed implementazione.
Altro grave ostacolo, ancora tutto da superare, è la disparità nella capacità delle varie regioni italiane di investire nel campo dei servizi rivolti ai disabili.
Una fotografia quanto mai esemplificativa e dettagliata della situazione è stata fornita dalla “Relazione annuale sullo stato di attuazione delle politiche per l’handicap 1997” diffusa a giugno dal ministero per la Solidarietà sociale.
I dati raccolti nelle quasi cinquecento pagine della Relazione, rendono il quadro di una situazione nella quale sia è frammentario e diversificato il monitoraggio dei dati forniti dalle regioni stesse sia sono disomogenee la quantità relativa e la qualità dei servizi erogati.
In testa, con un investimento di 320 miliardi di lire è risultata la regione Lombardia, mentre in coda sta la Basilicata con 850 milioni. Puglia, Sardegna, Sicilia e le provincie autonome di Trento e Bolzano non hanno fatto pervenire i loro dati. Al contrario, la regione Toscana, dimostrando grande efficienza, ha fornito dati già elaborati in statistiche, mentre in Calabria nel 1997 si è avuta una certa contrazione nelle attività in favore dei disabili. Un dato che stride con quello dell’Emilia Romagna, dove sono attivi tutti i progetti di sviluppo previsti dalla legge quadro 104/92.
Ancora una volta, dunque, una linea netta separa il territorio italiano, demarcando negativamente la qualità della vita dei cittadini residenti nel Meridione.
Dal punto di vista dell’informazione, infine, occorre segnalare la scarsa pubblicizzazione e diffusione di importanti strumenti come, ad esempio, la stessa Relazione di cui sopra e un prezioso volumetto del 1996, edito a cura della presidenza del Consiglio dei ministri e dal dipartimento per l’Informazione e l’editoria e dal dipartimento per gli affari Sociali, dal titolo “Handicap e legislazione – diritti in gioco”. Queste pubblicazioni si possono ottenere gratuitamente (pagando le spese di spedizione), facendone richiesta presso l’ufficio Handicap del ministero della Solidarietà sociale (tel.: 06/48161308 – fax: 06/48161339).