Insegnare e curare
Appunti sul convegno Italo-Argentino, Insegnare e Curare
Istituzioni Formative e Terapeutiche: modelli psicoanalitici e strategie operative in Italia e in Argentina. Pavia 9 – 10 febbraio 2001
Intervento di J.G. Badaracco (Analista didatta dell’Asociaciòn Psicanalitica Argentina di cui è stato presidente dall’80-82 e dall’82-84, full member dell’International Psychoanalyst Association, direttore della Clinica psichiatrica a orientamento Psicoanalitico D.I.T.EM. di Buenos Aires.)
Badaracco sviluppa la sua riflessione attorno al concetto di “interdipendenza reciproca” che si é venuto formando durante la sua esperienza di psicoanalista che opera nell’ambito della malattia mentale grave. Partendo dalla ricontestualizzazione del setting analitico ortodosso, non tollerabile dal paziente psicotico, Badaracco innesca un processo di riflessione profonda sulla psicoanalisi, ponendo l’attenzione sul rapporto analista-paziente (transfert e controtransfert) da cui emerge l’importanza fondante della relazione, della sua complessità e delle trame di interdipendenza reciproche che costituiscono la trama delle dinamiche intrapsichiche, interpersonali ed intrafamiliari, fino ad investire, in un’ottica progressivamente ampliata, la cultura ed il mondo dell’uomo stesso. Badaracco rileva, dunque, un denominatore comune irrazionale all’interno dei conflitti, indipendente dal conflitto stesso, che si gioca nella trama di interdipendenze reciproche, le quali si strutturano sul polo dello sviluppo (normogeniche) o su quello della patologia (patogeniche). Così, mentre per Freud la cultura va difesa dagli individui, attraverso la rinuncia alle pulsioni che hanno tendenze distruttive, antisociali e anticulturali, Badaracco ritiene che le pulsioni si articolino in una trama di interdipendenze che possono svilupparsi sui due poli.
Questa visione permette anche di affrontare l’analisi del malessere culturale. La complessità della trama di interdipendenze, portata dallo sviluppo delle nuove tecnologie e dalla globalizzazione, favorisce la distorsione dei rapporti interpersonali verso il polo negativo della manipolazione e dell’asservimento ad interessi parziali. Questo incremento delle interdipendenze negative coincide con l’assentarsi delle istituzioni socioculturali, familiari e scolastiche.
Il pensiero sistemico che mostra il suo deficit limitandosi ad una migliore formalizzazione, non riesce ad agire sul sistema dall’interno, non potendo incidere sulla trama di interdipendenze tra individui e sul loro cambiamento. Nell’esperienza di Badaracco con i gruppi a struttura multifamiliare, il processo di cambiamento si innesta sulla possibilità di creare una “mente ampliata” dove le relazioni si sviluppano mostrando una nuova prospettiva che, prima, era preclusa dalla paralisi del pensiero dei soggetti coinvolti nella trama. La necessità di porre l’enfasi sulle interdipendenze mette al centro la questione dei principi etici fondanti e la loro trasmissione di generazione in generazione.
Gli atti del convegno verranno pubblicati. Per informazioni rivolgersi: *Dipartimento di Filosofia, Università di Pavia, telefono: 0382/506279 *Istituto di Psichiatria, Pavia, telefono: 0382/507250