Multimedialità e percorsi educativi

Per anni il computer è stato considerato qualcosa di molto distante dalla nostra realtà quotidiana, una sorta di oscuro strumento, appannaggio di pochi eletti che parevano essere i soli in grado di sfruttarne le decantate potenzialità.
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A tutto ciò, senza dubbio, ha contribuito un problema legato alla nostra cultura che, per anni, ha considerato i licei come le scuole superiori per eccellenza, relegando gli altri istituti ad un ruolo minore; così tutto ciò che era tecnico veniva considerato con sufficienza, materie applicative e quindi non sufficientemente degne da un punto di vista culturale. Tanto da vedere studiosi che, con orgoglio, rivendicavano la propria ignoranza nell utilizzo di questi nuovi mezzi. L errore più grande è stato senza dubbio il non voler rendersi conto che proprio chi possiede un sapere è la persona che meglio potrà sfruttare le potenzialità offerteci da questo strumento, divenuto ormai indispensabile compagno del nostro lavoro. Dunque il computer è in primo luogo uno strumento. E come tale, né buono né cattivo, ma semplicemente un mezzo attraverso il quale può passare tutto il nostro sapere, da quello tecnico a quello umanistico. Certamente è stato col diffondersi dei nuovi sistemi operativi, quelli basati su interfaccia GUI (Grafical User Interface, con icone che semplificano la comprensione dell interazione uomo/macchina), che qualcosa è effettivamente cambiato, tanto da vedere comparire sulle scrivanie di qualche illuminato insegnante il computer. Dunque cosa è accaduto di nuovo? L incredibile spinta nata dalle software house nel tentativo di vendere un numero sempre maggiore di prodotti ha di fatto creato le condizioni di una competizione nella ricerca e per il sorgere di una concorrenza che ha reso i nuovi applicativi sempre più potenti e soprattutto sempre più semplici ed intuitivi . Quindi, oggi ci troviamo di fronte ad un computer che non è più tale, o meglio ad un oggetto che avendo perso quella cripticità di un tempo si è andato trasformando in un complesso -ma non per questo complicato- elettrodomestico multifunzionale, capace di accompagnarci nelle più svariate mansioni, dal controllo del bilancio familiare ai momenti ludico/ricreativi, o come strumento di supporto alla nostra professione. Ciò che più sembra essere degno di nota oggi è senza dubbio l ipertesto, e la diffusione inarrestabile che quest ultimo pare avere attraverso la rete telematica Internet. Ma cos è dunque un Ipertesto ? Quando elaboriamo un pensiero, avvengono continui collegamenti nella nostra mente con ricordi, immagini, concetti e sensazioni che concorrono al pensiero stesso, alla sua elaborazione attraverso l insieme di informazioni che lo compongono. Un ipertesto è dunque il tentativo di trasformare i pensieri ed il sapere in percezioni, attraverso continui richiami a differenti tipi di informazioni, senza dover sottostare ad uno schema fisso, ma con una struttura libera, che consente all utilizzatore la scelta del percorso logico e dei codici sensoriali che ritenga più opportuni. Un libro, ad esempio, ha un percorso ben definito, consequenziale, che come sussidio alle idee espresse, può avvalersi di qualche immagine, o di note che ne approfondiscono i concetti. Immaginiamo ora di avere una sola pagina di testo, alla quale siano collegati, attraverso sottolineature, altre pagine (link), altri documenti, immagini, suoni, filmati, interi volumi persino, il tutto celato nelle parole del testo dal quale poter partire e viaggiare , scegliendosi il percorso che faccia più al caso nostro, privilegiando l approfondimento di un concetto piuttosto che di immagini che solo noi scegliamo. … ecco, abbiamo immaginato un ipertesto. Ma cosa ha ostacolato allora, fino ad oggi, il diffondersi delle tecnologie che ci possono rendere capaci di lavorare con degli ipertesti? L utilizzo delle immagini, dei suoni e dei testi che compongono un ipertesto, presuppongono una quantità enorme di informazioni, e quindi l utilizzo di supporti capaci di contenerne un numero sempre crescente. Una prima risposta a queste esigenze fu data dall avvento dei CD-ROM, anche se solo recentemente assistiamo ad una diffusione tale da poter pensare ad un utilizzo di massa di queste nuove tecnologie. Un altro importante passo in avanti è da attribuirsi alla rapida diffusione che ha avuto Internet in poco tempo. Attraverso i server, infatti, le informazioni sono rese subito accessibili da qualunque parte del mondo e, soprattutto, senza preoccuparsi dello spazio necessario a contenerle, perché fisicamente risiedono in un altro luogo e non sul nostro computer. Senza dubbio, l impedimento maggiore alla funzionalità di questo sistema è dato dalla lentezza che si riscontra nel collegarsi via modem.
Ciò è dovuto alle linee telefoniche di tipo analogico, ma già nel giro di pochissimi anni assisteremo sempre più all offerta di linee digitali (SDN), capaci di velocizzare incredibilmente lo scarico di informazioni dalla rete e la rapidità dei link nell utilizzo degli ipertesti. Nel nostro futuro ci saranno quindi gli esiti di un idea nata diversi anni fa, ma diventata realtà fruibile solo oggi, grazie all evolversi delle nuove tecnologie. Ma quanto è lontano questo futuro? Quando potremo usare concretamente ipertesti e banche dati lontane mille miglia? Diciamo che forse una risposta ci viene già da un occhiata meno distratta in edicola, dove, oltre ai normali periodici e giornali, da qualche anno si trovano sempre più riviste che trattano di internet e di informatizzazione. Proprio pochi giorni prima di scrivere questo articolo, mi è capitato tra le mani un opera di Gianni Rodari, Filastrocche per tutto l anno , al quale era allegato un dischetto contenete il testo in formato digitale con immagini, suoni, piccole animazioni. Si tratta, questa volta, di abbandonare ogni sufficienza, sapersi guardare intorno e, da genitori o da educatori, quale che sia la nostra funzione, e comprendere ciò che sarà il futuro dei mezzi attraverso i quali i nostri figli apprenderanno e saranno educati. E allora tanto vale prendere parte attiva in questo processo, mettere a disposizione ingegno e competenze, curiosità e voglia di fare! Noi cercheremo di fare del nostro meglio: non a caso Pedagogika.it viene pubblicata anche su internet, luogo peraltro ideale per interagire coi nostri lettori, anche proponendo esperienze e percorsi formativi.

Primi passi nel linguaggio della multimedialità

GUI : Graphical User Interface, interfaccia grafica per l utente. Il metodo con cui le informazioni vengono visualizzate sullo schermo attraverso icone, finestre di dialogo, pulsanti, bottoni, menù a discesa, selezionabili tramite mouse. Ipertesto : il termine si riferisce a documenti testuali contenenti punti attivi (link o connessioni) che permettonoa chi se ne serve di spostarsi nel documento o in altri documenti in modo non lineare. CD-ROM : supporto informatico costituito da un disco (come un compact disc musicale) sul quale attraverso un raggio laser vengono incisi dati che possono essere soltanto letti, ma non possono essere modificati (ROM= Read Only Memory, cioè memoria solo leggibile). Server : computer all interno del quale vengono inseriti e gestiti i dati disponibili sulla rete internet. Chiunque si colleghi a un server può accedere ad internet. ISDN : Integrated Services Digital Network, rete digitale integrata nei servizi. Rete pubblica internazionale in grado di trasportare diversi tipi di informazione (suoni, testi, immagini, dati) codificati in forma digitale. In Italia sono attualmente 15 i capoluoghi di provincia raggiunti dalla rete ISDN. Software house: si chiamano così le ditte che producono applicativi per computer, detti anche programmi. Link : in inglese collegamento , normalmente evidenziato da una sottolineatura; permette di accedere in modo molto semplice ad altre informazioni, come testi, immagini, suoni, filmati, ecc.. Modem : (modulatore/demodulatore) apparecchio che trasforma i segnali telefonici in segnali digitali, rendendoli leggibili dal computer e viceversa.