Noi come Archimede…? Sì, con il coding!

Di PAOLA NAVOTTI

Viviamo in un’epoca in cui il digitale è parte sempre più consistente della nostra quotidianità e su questo, a prescindere dall’età, ognuno di noi è chiamato in causa. Il fulcro del mondo digitale è sintetizzato nel coding, termine con il quale si fa riferimento alla programmazione informatica. Programmare significa fornire istruzioni a un esecutore che non ha un’intelligenza propria, ma che – proprio grazie alle istruzioni ricevute – diventa smart, cioè intelligente. Per questa ragione, le istruzioni devono essere semplici e chiare, fornite una per volta e in maniera sequenziale ed esaustiva, cioè senza tralasciare alcun dettaglio. L’insieme delle istruzioni costituisce, appunto, il programma informatico. Oggi l’insegnamento del coding è sempre più protagonista anche nelle attività scolastiche ed extrascolastiche, poiché lo si riconosce come un vero e proprio strumento didattico che consente di sviluppare rilevanti abilità: dalla creatività, alla capacità di problem solving (singolarmente e in squadra). Come è possibile che, imparando ad usare il linguaggio di programmazione informatica, si acquisisca molto più di una competenza digitale? La risposta sta nel pensiero computazionale, ossia «l’insieme dei processi mentali che analizzano la struttura di un problema e ne tentano la risoluzione tramite una serie di procedure logiche e creative». Così sintetizza su Pedagogika.it(https://www.pedagogia.it/blog/2022/02/22/steam-coding-robotica-educativa-e-ia-facciamo-un-po-di-chiarezza/) Igor Guida, direttore scientifico di Stripes Digitus Lab, uno spazio laboratoriale dove tecnologia e pedagogia entrano in connessione per dare vita a percorsi, laboratori e campus per i bambini e le loro famiglie. Stripes Digitus Lab ha sede a Rho all’interno del MIND (Milano Innovation District) e sembra il laboratorio di Archimede…: in questo strano laboratorio didattico, infatti, ogni oggetto può diventare un robot e ogni robot ha addirittura un profilo estetico che ne rispecchia le funzioni. Un approccio del genere facilita enormemente tutti – non solo i ragazzi, ma anche i loro insegnanti – ad entrare da protagonisti nel linguaggio informatico. Ma a coloro che, tra noi, non sono né studenti né insegnanti… imparare questo linguaggio è precluso? Assolutamente no; anzi, proprio a noi un compito importantissimo, che è quello di documentarsi, cercare di capire e trasmetterlo a nostra volta. Certo da soli non si riesce, ci vogliono persone e strumenti. La rivista Pedagogika.it è senz’altro uno dei più longevi tra questi strumenti, tanto che continua instancabilmente a raccontare di coding, di robotica educativa, di intelligenza artificiale… di quel mondo di Archimede ormai entrato nel nostro.