… qui internet!

Di IGOR GUIDA

Come ci si collega, a chi bisogna rivolgersi per entrare nella rete da scuola o da casa? Breve mappa per orientarsi nella giungla misteriosa del web. Ci decidiamo a muovere i primi passi nel mondo informatico, vorremmo iniziare a capire in che modo sfruttarlo, ma ecco subito le prime difficoltà. Non riusciamo a trovare subito interlocutori validi, a parte venditori abilissimi a illustrarci gli ultimi ritrovati tecnologici. Il loro scopo? Farci acquistare qualcosa senza farci capire cosa noi possiamo fare con questi nuovi mezzi. Cerchiamo dunque di capire quali sono gli strumenti per iniziare a districarci tra la moltitudine di possibilità che la tecnologia informatica oggi ci offre. Come ci si collega, a chi bisogna rivolgersi per entrare nella rete da scuola o da casa? Breve mappa per orientarsi nella giungla misteriosa del web.

Cosa ci serve dunque per connetterci ad internet?
In primo luogo, disporre di un computer, ovviamente. Poi un modem, una connessione tramite internet provider (abbonamento per l’accesso ad internet, essenzialmente si paga una cifra per abbonarsi annualmente) ed infine del software appropriato. I software per la connessione ad internet sono detti Browser ed i più diffusi sono Netscape Navigator e internet Explorer (il primo, della Netscape Communications Corporation; il secondo, della Microsoft Corporation). Alcuni provider forniscono il software necessario alla connessione ma la maggior parte no. Bisogna infatti tener presente che i provider sono tenuti solo ad erogare un servizio che spesso si limita alla connessione. Addirittura, nel caso dei provider più grandi, il servizio si traduce in una sorta di visita guidata/assistita attraverso la catalogazione di grosse quantità di informazioni che sono presenti sulla rete stessa (internet). In quelle che sono le pagine di benvenuto si trovano anche servizi specifici che i singoli provider mettono a disposizione dei propri utenti per rendere il proprio servizio di collegamento ad internet più appetibile di quello offerto da altri fornitori. I provider forniscono alcuni esempi con selezioni di pagine web, luoghi, o meglio “siti” nei quali sono pubblicate informazioni catalogate per genere e per livello di interesse. In questo modo il reperimento del materiale che ci interessa è reso più semplice. Vengono messi a disposizione dai provider anche pagine di ftp, cioè luoghi dai quali è possibile scaricare (trarre) files di applicazioni, demo e documenti in generale. Oppure, ancora vengono offerti servizi di chat o mailing, in pratica luoghi virtuali dove è possibile discutere in tempo reale con altri utenti, tenere una corrispondenza su argomenti specifici, che possono poi essere resi pubblici attraverso i forum o le mailing list.


I siti e la “navigazione”
Bisogna tener presente che sono svariate centinaia migliaia i siti disponibili e non è certo semplice tracciare agevolmente tutto il materiale pubblici nonostante allo scopo vi siano degli appositi motori di ricerca che svolgono questo compito per noi. Perciò, spesso è essenziale la mediazione svolta dai provider. La licenza d’uso dei browser è spesso ceduta gratuitamente agli enti, alle associazioni non profit ed alle scuole, mentre i privati devono di norma pagarla (intorno alle 150.000 per Netscape, mentre Internet Explorer è gratis per tutte le categorie di utenti). Il modo più semplice per venire in possesso di questi software è quello di acquistare riviste specializzate che si trovano mensilmente in edicola e che offrono versioni shareware perfettamente funzionanti. Alcuni possono essere utilizzati come software definitivi.

La configurazione del sistema
L’unico passaggio realmente difficile è la configurazione del sistema, cosa che spetta al gestore dell’internet provider stesso, il quale dà tutte le spiegazioni necessarie, spesso attraverso numeri verdi. Il personale che risponde in linea spiega quali sono i passaggi iniziali per attivare il collegamento telefonico con il service provider. Un altro compito del provider è quello di assegnare un user ID e la possibilità di inserire una password, rispettivamente l’identificativo unico nel sistema e il numero segreto di accesso ad internet. A questo punto vi troverete di fronte una schermata molto simile a quella qui riportata. Nel nostro esempio la pagina d’accesso è quella fornita da TIN (Telecom Italia Network), all’interno della quale si trova una selezione di argomenti collegati ognuno attraverso un link ad altre pagine che lo illustrano sempre più dettagliatamente, con immagini, testi, suoni e quant’altro possa servire a meglio illustrarne il contenuto. Possiamo muoverci all’interno dei servizi offerti dal nostro provider, oppure decidere di andare altrove digitando in un’area specifica l’indirizzo del “luogo” che vogliamo visitare. La sintassi da utilizzare è la seguente: http://www.luogocheciinteressa.it, dove “http” significa hiper text protocol, www sta per world wide web, luogo che ci interessa è l’indirizzo vero e proprio, ed infine “it” identifica il paese nel quale si trova. In America esistono 4 differenti estensioni che identificano tipologie differenti, come ad esempio commerciali e scientifiche. Per il resto del mondo ne esiste solo una a nazione: “it” sta per Italia, “uk” per United Kingdom e così via.

Collegamentooo!
Ora siamo in grado di collegarci ad internet, e potremo ad esempio decidere di collegarci al sito del nostro comune per avere le informazioni che ci interessano. In Italia sono circa 200 le pubbliche amministrazioni (la maggior parte dei comuni collegati via internet è situata in Emilia Romagna, in Toscana e nel Nord-Est) 7 che già offrono ai propri cittadini informazioni di vario genere. Da quelle turistiche, quelle offerte dall’ufficio relazioni col pubblico, a quelle di pratiche per allacciamenti ad acqua, gas, ecc.. Potremo decidere di collegarci a qualche biblioteca connessa ad internet che dà accesso a parte dei propri volumi. E previsto che per il 2000 saranno 2000 le mediateche connesse ad internet; il Governo ha presentato a tal proposito un progetto che prevede la trasformazione delle attuali biblioteche in mediateche, luoghi, cioè, dove sarà possibile accedere, oltre che ai libri, anche ad internet e a tutti gli strumenti multimediali della nuova società dell’informazione.

Le tariffe
Dal 1 gennaio 1998, inoltre, sarà possibile collegarsi ad internet ad un costo minore. Sono pronti infatti dei provvedimenti ministeriali atti ad agevolare le connessioni ad internet attraverso l’abbassamento delle tariffe telefoniche, fino ad oggi ritenute da tutti troppo alte per il tempo che normalmente occorre restare collegati. Così, per utenti domestici, scuole ed associazioni non profit, le tariffe verranno ridotte del 50 per cento dopo il primo scatto. Per contro, dovrà essere corrisposto un canone periodico di 2.500 lire, che appare comunque davvero poca cosa, se si pensa che oggi collegarsi ad internet ha circa questo stesso costo per ogni sola ora di utilizzo. Vi è poi un’altra riduzione, che interessa invece quegli utenti che non hanno un provider nel proprio distretto telefonico, e che quindi si trovano costretti a collegarsi con chiamate intersettoriali. A questi verrà offerta la riduzione del 50 per cento dopo i primi due minuti di chiamata, ed un canone periodico di 5.000 lire. I provvedimenti verranno applicati nell’intero arco delle 24 ore, cosa senz’altro positiva, anche perché, a causa delle attuali fasce orarie il collegamento ad internet risulta incredibilmente lento. Tutti gli utilizzatori, tendendo a collegarsi dopo le ore 18 per giovarsi della minore tariffa, creano mastodontici ingorghi di linea, che si ripercuotono alla fine sulle tasche dell’utente che intendeva, invece, risparmiare. Altro aspetto estremamente importante sarà la drastica riduzione degli attuali 1.400 settori, riducendo quindi anche il numero delle aree che non sono servite da internet provider con tariffe urbane.
Buon lavoro!

Due siti da non perdere
http://www.logos.it è un esempio dove si trovano catalogati oltre 2000 volumi e http://www.liberliber.it dove l’associazione LiberLiber raccoglie e pubblica i grandi classici della letteratura italiana, scritti fondamentali non più soggetti al diritto d’autore quali ad esempio i Promessi Sposi, la Divina Commedia e le novelle di Pirandello.