Le pagine di domani… non solo a 20 anni

Di REBECCA CONTI

Ho visto al cinema “C’è ancora domani”, meraviglioso film – di Paola Cortellesi – che riesce ad essere profondo, incisivo, divertente e sorprendente, tutto allo stesso tempo. Oltre alle valutazioni degli esperti cinefili, io credo che molti spettatori di questo film sentano il desiderio di dire quanto sia efficace, quanto sia evocativo della tematica che affronta: per il modo in cui fa piangere e ridere nel giro di pochi minuti e per la maniera in cui ci fa immedesimare così perfettamente nella sua protagonista, tanto che glielo vorremmo urlare tramite lo schermo, di scappare. Oggi si parla di violenza sulle donne e di parità di diritti tra i sessi. Se ne parla tanto e la generazione dei miei genitori condanna a gran voce quello che ha dovuto subire la generazione prima, come se tutti ci rivolgessimo alle grandi donne del passato con gratitudine ed il lavoro più sporco fosse già stato fatto.
Sappiamo tutti e tutte che purtroppo non è così, che ogni nostro gesto è permeato da una cultura che porta tacitamente avanti alcuni valori ed impliciti accordi difficili da cancellare.
Nonostante la consapevolezza sia ormai molta, non stupisce come il timore di cambiare le cose sia ancora così’ presente. Sì, parlando con diverse ragazze della mia età esiste un’aspettativa talvolta soffocante di diventare un’adulta che amerà essere mamma, che sarà buona e docile, e sarà il più conforme possibile all’idea di donna delle pubblicità di aspirapolveri degli anni 50’.
Quello che però credo, con molta convinzione, è che ci sia per certo anche tanta decisione e voglia di sentirsi ed essere libere, che queste idee si stanno espandendo e stanno volando di bocca in bocca come mai hanno fatto prima nella storia, e che tutti quei monoliti culturali che sembravano impossibili da plasmare, oggi piano piano stanno cambiando sotto agli occhi di tutti.
Sono convinta che sia un successo che un film come questo sia record di incassi, che non sia un caso, ma che sia la risposta di una generazione di donne che non ha nessuna intenzione di stare in silenzio e dimenticare, e di uomini che non hanno più paura di mostrarsi come esseri emozionali, sensibili e dediti alla cura. Non è vero che niente cambia.
È vero che alcuni meccanismi continueranno a presentarsi in maniera automatica nella nostra vita quotidiana, ma è anche vero che proprio grazie alla consapevolezza dell’esistenza degli stessi, le giovani donne che crescono oggi sono molto più sensibili alle possibili limitazioni che l’ambiente pone loro, colgono al volo alcune dinamiche svantaggiose per loro e non sono disposte a fare finta di niente quando qualcosa mette a freno la loro affermazione.
Alcune cose sono molto difficili da cambiare. Ma a tutte le età, non solo a 20 anni, se vedi questo film non provi rassegnazione e compatimento, ma solo tanta voglia di continuare a scrivere le pagine di un libro di libertà, emancipazione e parità.