In pace col mondo (Spunti di psicologia)
Di REBECCA CONTI
Ti è mai capitato di passeggiare per le strade in una giornata di sole, magari in un parco o vicino a qualche albero, e sentirti, come per magia, sereno, felice e rilassato? Perché per concentrarsi e ritrovare l’equilibrio le persone si rifugiano nella natura? Quali sono le dinamiche segrete dell’intimo rapporto tra noi e il mondo naturale?
La psicologia, intuendo dall’esperienza comune l’importanza dell’esperienza umana nell’ambiente naturale, ha cercato di creare un questionario in grado di indagare l’intensità della connessione con la natura (connectedness to nature). Secondo diverse ricerche, più questo costrutto psicologico risulta essere intenso in un soggetto, più questo ha sviluppato un rapporto ravvicinato e forte con la natura, ed inconsapevolmente o non, è più portato a sentire di appartenere ad essa, di far parte di un “tutt’uno più grande” che lo include e lo avvolge. Valori alti nel questionario nella Connectedness to Nature Scale (CNS), sono inoltre altamente correlati ad indici più alti di preoccupazione per l’ambiente, alla tendenza alla salvaguardia di esso, e quindi alla messa in atto di comportamenti sostenibili.
Appurato l’immenso valore scientifico di queste scoperte e trascurando le potenzialità di ricerca da un punto di vista “accademico”, rimane l’enorme meraviglia che circonda il tema del complesso legame tra il mondo umano e quello ambientale.
Il pensiero orientale, più di quello occidentale, è da sempre caratterizzato da una visione olistica della realtà, che concepisce il mondo animale quello ambientale e quello umano come un tutt’uno. In questa concezione il singolo soggetto non è posto al centro dell’universo, ma diviene parte di un una totalità in cui bene e male coesistono e si completano, trovando espressione dentro ogni essere vivente.
Alcuni aspetti di questa visione fanno da base fondativa a numerose e specifiche correnti filosofiche e religiose, ma oltre a ciò, sembrano parlare ad ognuno di noi come solo una madre che ci conosce da sempre può fare.
In tutti quei momenti in cui ci immergiamo nella natura e ci lasciamo sorprendere dalla sua perfezione, in quegli istanti in cui ci sentiamo in armonia con il mondo.
Gli studi sulla relazione tra il soggetto e l’ambente “natura” ci spingono anche ad attuare inevitabili riflessioni sugli enormi cambiamenti climatici che stanno colpendo duramente la terra a livello globale. Al di là di ogni “fondamentalismo” ambientalista, è indubbio che tutti gli esseri umani nutrono biologicamente un senso di legame con la natura, che può declinarsi in gratitudine, preoccupazione, attenzione e cura. Ora anche la scienza dà ragione alle nostre intuizioni, e a quelle degli indigeni prima di noi: non possiamo vivere come se il nostro ambiente fosse Altro da noi, e al passo incalzante con cui le nostre radici mutano e si disgregano, non fermarsi diventa impossibile.