Kalìki: corpi e pensieri nomadi
Di PAOLA NAVOTTI
Sabato 4 maggio (ad ingresso libero), al Teatro Arsenale di Milano, una giornata di studi dedicata alla musica, all’arte e alla filosofia dell’erranza. Gli organizzatori sono la russista e accademica Ornella Calvarese e i curatori della neonata collana editoriale Kalíki. I viandanti ciechi di Mimesis Edizioni: l’antropologo del suono Antonello Colimberti e Michele Giulini.
Erranza, nomadismo e corporeità: cosa implicano nella loro attualità? Cosa significa orientarsi verso un sentire trasversale, interdisciplinare, poliedrico, mutevole e vagabondo?
Ad alternarsi sul palco del Teatro Arsenale nomi illustri del mondo della ricerca, dell’arte e della musica nazionali e internazionali: il direttore dell’Istituto di Mimopedagogia di Parigi Yves Beaupérin; la soprano del Teatro Marinskij di San Pietroburgo Natalja Pavlova (che in prima mondiale eseguirà un’aria composta in esclusiva per l’evento da Vladimir Martynov). E ancora, la musicologa Shushan Hyusnunts; la videoperformer Marta Dell’Angelo; la docente di storia e critica del cinema Barbara Grespi; la ricercatrice Lucia Amara e il regista teatrale e insegnante di recitazione Vittorio PossentiLe attività della giornata ripercorreranno i temi e prenderanno avvio dagli scritti di Martynov, Jousse e Leskov pubblicati nella collana Kalíki, edita da Mimesis Edizioni. I Kalíki, che danno il nome alla giornata e alla suddetta collana, sono bardi erranti del Medioevo russo che si muovevano a piedi cantando l’epos popolare; le ricerche degli studiosi vogliono portare alla luce dei saperi sommersi, di confine, diversi e antichi, vicini più alle modalità dello stile orale che a quelle della scrittura. L’intento è di offrire ad un pubblico ampio e non specialistico una selezione di testi che non hanno trovato collocazione nell’universo accademico perché portatori di una ricerca sommersa, fuori dalle forme definite e canonizzate delle discipline universitarie. Testi di confine, tra saperi diversi e antichi, vicini più alle modalità dello stile orale che a quelle della scrittura. Anche per questo, la collana Kalíki si dà come obiettivo di indagare la categoria del nomadismo nelle sue declinazioni più ampie: non solo condizione antropologica di chi non risiede in un dato luogo, ma condizione di chi supera le forme destrutturandole, di chi si esprime vagando e nutre un immaginario dell’erranza che genera una sensibilità alternativa e ci racconta un’altra versione della storia.
«Il nomadismo non è solo condizione antropologica di chi non risiede in un dato luogo, ma condizione di chi supera le forme destrutturandole, di chi si esprime vagando e nutrendo un immaginario dell’erranza, una sensibilità allargata: un’altra possibilità della Storia», hanno detto gli organizzatori nello spiegare la volontà di tenere questa giornata di studi.
Per tutta la durata dell’evento si alterneranno videoproiezioni dedicate agli argomenti presentati: tra queste, uno slideshow dell’irlandese Liz Coffey, esperta di pellicole e proiezioni di film d’archivio. L’attore Marcello Giulini leggerà alcuni brani tratti dai volumi della collana.