Essere nonne e nonni oggi (pensarci in gruppo)
Nonninsieme
Essere nonni e nonne oggi. Pensarci in gruppo
Echos Edizioni, Giaveno (TO) 2024
p. 83, € 15,00
«Nonninsieme è un gruppo spontaneo di venti nonni e nonne che si incontrano perché desiderano condividere esperienze di nonnità, riflettere sul loro ruolo e imparare dal confronto». Così si presenta il gruppo, nato a Torino nel 2016, che oggi dichiara di raccogliere una ventina di persone e, dal 2020 complice il lockdown, si è attrezzato e continua a consentire collegamenti esterni, permettendo così anche a coloro che non possono partecipare in presenza, condivisione ed elaborazione comune.
Del resto già la scelta di non indicare in copertina autori o curatori è indicativa di un intento: quello di offrire il frutto di riflessioni maturate nel confronto di gruppo che, proprio per lavorare come gruppo, si è dato «regole di funzionamento».
E se nei primi anni di vita del gruppo è stata fondamentale la cura «esercitata dalle due persone che facevano parte del gruppetto originario», nel tempo si sono divise le responsabilità: una persona si occupa di fare la sintesi di ciò che viene trattato negli incontri (e così si permette anche a coloro che erano assenti di «non perdere il filo del discorso»); un’altra «prepara i video degli incontri pubblici»; un’altra cura la comunicazione; un’altra ancora garantisce «il funzionamento della tecnologia». Altre persone si occupano «delle attività culturali e delle relazioni sempre più numerose con altre realtà».
Il gruppo si incontra una volta ogni quindici giorni: «raccontiamo dei nostri nipoti e della relazione con loro, […] delle nostre esperienze, delle nostre difficoltà, […] delle strategie che usiamo per affrontare i problemi». Ma non si tratta soltanto di un racconto o di uno sfogo, per quanto liberatorio. Si tratta di affinare – grazie al confronto – strumenti che consentano «una metacognizione sulle nostre relazioni», una capacità dunque di riflettere su quanto si vive che possa produrre consapevolezza e avviare al cambiamento. Insomma, una modalità pedagogica per imparare a imparare sulla propria nonnità, sulle proprie debolezze, sui propri punti di forza, per sentirsi, ed essere, davvero risorsa per le famiglie e la società. Il dialogo diventa allora «forza che può sostenere il cambiamento della società favorendo la crescita culturale e umana dei singoli: una buona politica sociale».
Sull’importanza di avere cura di quello che si potrebbe chiamare metodo dialogico si sofferma nella prefazione anche Mauro Doglio, formatore e counselor vicino al gruppo, indicando regole precise perché possa darsi una vera conversazione.
Forse all’interno di quelle regole di funzionamento, cui si accennava più sopra, si potrebbe ascrivere anche la scelta di privilegiare il gruppo spontaneo, senza costruire associazione, nella convinzione che ciò permetta maggiore parità tra le diverse componenti. Da sottolineare anche un’altra attenzione, che va nel senso di garantire libertà di esprimere i piaceri, ma anche le fatiche e i disagi della nonnità: «non ci siamo mai dati l’obiettivo di diventare amici e amiche, non è necessario fondare la buona comunicazione e l’aiuto reciproco sull’amicizia».
Nonninsieme ha proposto inoltre alcune iniziative pubbliche, che ha denominato “Salotti e Aperinonni”, invitando relatori e relatrici a discutere su svariati temi, cercando di «mantenere nelle occasioni pubbliche lo stesso clima caloroso e interattivo che connota gli incontri del gruppo». Il testo riporta in appendice le locandine e i temi degli eventi ed è corredato inoltre di una bibliografia sul tema della nonnità.
Un testo dunque che dà conto della storia di un’iniziativa, per così dire dal basso: capace di coinvolgere nella lettura grazie ad un linguaggio piano e misurato (e perciò attentamente studiato) così da essere davvero fruibile, ma soprattutto un testo con valenza pedagogica che sa offrire spunti a coloro che sono nonni e nonne affinché possano legittimarsi a trovare nuovi modi, più liberi e meno stereotipati, per vivere le relazioni familiari.
Claudia Alemani