Da dentro a fuori. Tra i granelli di sabbia

Prefiggendosi di fondere la passione per la scrittura con la diffusione delle diversità culturali che, oggi più che mai, riflettono il mondo che ci circonda, nel 2024 lo scrittore Giuseppe Carlo Airaghi ha fondato la casa editrice “ChiareVoci Edizioni”. Cercare e scegliere voci oneste da leggere ed ascoltare è, in sintesi, la missione ispiratrice di questa giovane e coraggiosa casa editrice.
Tra le più recenti pubblicazioni c’è l’antologia poetica Poete oltre le stanze – curata da Elisa Malvoni – che comprende anche alcune poesie di Maria Piacente tratte dalla sua ultima raccolta Da dentro a fuori. Tra i granelli di sabbia(Edizioni GFE 2024). Proprio sui versi di Maria Piacente, Giuseppe Carlo Airaghi ha firmato la bella recensione che sotto riportiamo. La rivista Pedagogika lo ringrazia molto, condividendo lo spirito avventuroso di ogni lavoro culturale.

 

 

Di GIUSEPPE CARLO AIRAGHI

Una raccolta che esplora il confine tra interiorità e realtà, tra la parola come ascolto e la vita come esperienza condivisa.
C’è una linea sottile che separa l’interiorità dal mondo. È lungo questa linea che si muove la voce poetica di Maria Piacente nella raccolta Da dentro a fuori. Tra i granelli di sabbia, un’opera costruita attorno al dialogo costante tra la dimensione interiore e quella esterna dell’esperienza.
Per l’autrice la poesia è un punto d’incontro tra pensiero e realtà, tra il sé e l’altro, in una continua oscillazione tra introspezione e osservazione. Come scrive nella prefazione Gabriela Fantato, “le parole che sgorgano sono un ponte verso l’invisibile”. È una definizione che restituisce l’essenza di questa scrittura: intima ma mai chiusa, capace di fare della parola un luogo di ascolto e di relazione.
Nei testi emergono luoghi e situazioni quotidiane – un tramonto, un pomeriggio invernale in città, una visita a un cimitero – che diventano spunti per riflettere sul tempo, sulla memoria e sulla relazione con gli altri. Il paesaggio naturale e urbano è al tempo stesso sfondo e interlocutore, in un equilibrio continuo tra presenza e perdita.
La lingua di Piacente è piana e misurata, priva di effetti retorici. L’autrice sceglie un registro semplice, in cui le immagini restituiscono l’impressione di un pensiero che procede per piccole rivelazioni. C’è una chiarezza che non deriva dall’assenza di complessità, ma dalla capacità di farla risuonare in immagini nitide e comuni, come i “granelli di sabbia” che scivolano tra le dita e trattengono la memoria del tempo.
L’infanzia dell’amore, la malinconia del tempo che scorre, la presenza discreta dei morti che continuano a camminare “con le nostre gambe”. Temi come la fragilità, la distanza, l’amore e il ricordo attraversano la raccolta senza assumere toni confessionali. Alcuni testi si soffermano sulla relazione tra i vivi e i morti, sul dialogo con le assenze e sulla percezione del tempo che scorre (“Rose rosse”, “Alla memoria”). Altri introducono situazioni della vita contemporanea (“Amori all’Ikea”) o si aprono a paesaggi naturali che diventano elementi di meditazione (“Tramonto”, “Numana”).
La formazione pedagogica e l’attività professionale di Maria Piacente emergono nella costante attenzione alle dinamiche interiori e relazionali. La parola poetica si presenta come strumento di conoscenza e di cura in continuità con il suo interesse per l’educazione e per la dimensione umana dei rapporti.
Le relazioni, l’amore, la perdita e la memoria convergono verso una consapevolezza che riconosce la fragilità come parte della vita. Anche il dolore trova un suo spazio possibile, tra immagini comuni come un “cielo blu” da cui distogliere lo sguardo e una “colomba bianca e grigia” che resiste all’inverno.
Nella postfazione, Francesco Tagliabue sottolinea il carattere etico di questa ricerca poetica, definendola una “guerra santa contro il consumo del futile”. Da dentro a fuori si configura così come un percorso di esplorazione personale e linguistica che riflette sul senso della parola e sulla possibilità di comunicare, oggi, emozioni condivisibili.


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