Chi è stato? Come diventare cittadini responsabili
Gherardo Colombo, Fabio Caon
Chi è stato? Come diventare cittadini responsabili
Salani Editore, Firenze 2023, pp. 208, € 13,90
Chi è stato? Come diventare cittadini responsabili è da ritenersi un testo molto utile a insegnanti e genitori per affrontare i temi fondamentali di educazione al senso civico. Al di là delle pagine di presentazione su come è nato il libro e su quali ne siano i valori fondanti, chiaramente rivolte a lettori adulti, i diversi capitoli sono poi scritti con un linguaggio accessibile a bambini (a partire dai nove anni) e ragazzi, per cui anche questi ultimi, su indicazione e/o guida degli educatori, possono farne una lettura diretta.
Il manuale è frutto della collaborazione fra Gherardo Colombo, giurista ed ex magistrato, e Fabio Caon, docente di comunicazione interculturale e di linguistica educativa. Entrambi mettono da tempo le proprie conoscenze e le proprie esperienze al servizio della divulgazione e dell’educazione dei giovani con pubblicazioni e con progetti per le scuole.
I tredici capitoli in cui è strutturato il testo, dedicati ai concetti fondamentali di democrazia, di giustizia e di cittadinanza, sono il frutto di attività di laboratorio svolte in classi di quarta e quinta di scuola primaria e di prima e seconda di scuola secondaria di primo grado. Vengono riprese e raggruppate le domande raccolte e vengono organizzate chiare risposte, con esempi e indicazioni sulla costituzione, sulla cittadinanza digitale, sul diritto, sull’educazione ambientale, alla legalità e al rispetto dei beni pubblici, sulla protezione civile, sull’educazione stradale, al benessere e al volontariato, sulla cittadinanza attiva.
Il linguaggio con il quale si presentano le risposte porta facilmente alla comprensione dei contenuti. È un linguaggio adeguato ai ragazzi, è volutamente semplice, ma mai banalizzante. La presentazione dei concetti è anzi molto precisa e puntuale ed è arricchita da comparazioni con momenti di relazione della vita quotidiana, a scuola o in famiglia, che facilitano la comprensione di modi di pensare e modi di agire fondamentali per future/i cittadine/i responsabili.
Nella parte di presentazione del testo ai fruitori adulti si evince anche chiaramente che compito dell’educatore, oltre all’indispensabile attenzione al linguaggio, sia quello del coinvolgimento attivo: si formano (e non semplicemente si informano) i bambini e i ragazzi solo se le modalità comunicative non sono unidirezionali, come quelle tipiche delle lezioni frontali, ma sono dialogiche, come quelle tipiche di «un processo in divenire, un camminare assieme, uno accanto all’altro».
Coerentemente appare significativo il titolo dell’ultimo capitolo: Che cosa possiamo fare noi? Per spiegare il significato di cittadinanza attiva, gli autori si richiamano all’art. 4 della Costituzione, secondo cui: «Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società» e precisano con molta chiarezza che «a scuola, l’educazione civica è una disciplina trasversale che i docenti devono insegnare collegandola alla propria disciplina». Rivolgendosi direttamente ai giovani lettori, dicono loro che l’educazione civica «è anche (e soprattutto) il modo in cui i vostri insegnanti (e la vostra famiglia) cercano di farvi vivere i principi fondamentali della nostra Costituzione, come il principio di ‘dignità’ (ogni persona vale in quanto persona a prescindere dalle sue caratteristiche) e di ‘solidarietà’ (dobbiamo aiutare chi si trova in difficoltà per una qualche ragione)».
A completamento della pubblicazione è allegato il testo della Costituzione della Repubblica Italiana, ritenuto documento fondamentale di conoscenza e fonte valoriale determinante alla realizzazione del principio di cittadinanza attiva.
Nella parte intitolata “Un augurio”, gli autori scrivono: «Sia questo volume un invito a far sì che, come docenti, educatori o genitori, si cerchi di dare vita alla Costituzione che, ancora in tante sue parti, richiede le nostre dita e le nostre energie per sostenerla e per farla funzionare».
Margherita Mainini