Ouessant. L’isola delle donne (Annalisa Comes)
Annalisa Comes
Ouessant. L’isola delle Donne. Diario di una residenza sull’oceano
Iacobellieditore, Roma 2023
pp. 129, € 19,50
Ouessan è un’isola francese dell’Oceano Atlantico, situata a 13 miglia dalla costa della Bretagna, «dove le acque della Manica si incontrano con quelle dell’oceano» formando correnti marine tra le più forti e pericolose d’Europa. È, tra le isole francesi, la più lontana dalla costa continentale, «l’ultima terraferma prima dell’America».
Un’isoletta – a forma di granchio, di soli 15 kmq e 800 anime – appartenente al dipartimento del Finistère, in Bretagna: in latino la “Fine della terra” (finis terrae), in bretone la “Punta” o “Testa del mondo”, vale a dire là dove tutto comincia… o finisce, secondo i punti di vista!
Per Comes, tutto comincia! Sbarca su quest’isola, sperduta e selvaggia, nell’estate del 2014 con una borsa di Residenza di artista per la scrittura poetica, promossa da un’associazione culturale francese, accompagnata dal figlio Yann di sei anni, dalla madre e dal gatto Pastis. Un sogno che si avvera: «avevo bisogno di nuovi spazi e di tempo per dedicarmi a ciò che amavo fare, scrivere”. Quattro mesi di soggiorno nel Sémaphore de Créach’h, un faro dismesso adibito ad abitazione, affacciato sulla scogliera, con una terrazza all’ultimo piano, da cui la vista “è aerea…sembra di essere in volo sulla terra al momento della creazione».
In «questa piccola terra finita in mezzo all’infinito», Comes si ambienta, si dedica alla scrittura, divora i libri di scrittori e scrittrici che l’hanno preceduta al Sémaphore, si immerge nella ricerca di tutto ciò che c’è da scoprire sull’isola. Partecipa al “Salone Internazionale del Libro Insulare” e a tutte le iniziative culturali conoscendo molt* artist*. Guida il piccolo Yann alla scoperta dell’isola, ascolta i suoni e le voci della natura tra colori e profumi, impara a pedalare lungo i sentieri pietrosi ai bordi di strapiombi rocciosi, esplora spiagge sabbiose, ammira i tramonti, i paesaggi, il mutare costante del vento e del mare, si adegua con slancio alle abitudini e tradizioni locali, comprese quelle gastronomiche di cui ci fornisce anche alcune ricette e soprattutto stringe amicizie che dureranno nel tempo.
È un viaggio intimo ed entusiasmante in quella che lo scrittore francese Julien Gracq, definisce «una provincia dell’anima», perché Ouessant racchiude l’anima della Bretagna, un’anima in perenne movimento con le sue ampie maree, i suoi paesaggi aspri e rocciosi fatti di falesie grigie e brughiere viola, un’anima sferzata da venti impetuosi e modellata dalle onde dell’oceano, che spesso nei secoli hanno trasportato sulle rive i resti dei numerosi naufragi, resti che gli abitanti recuperavano per costruire, abitazioni, utensili, suppellettili e oggetti di artigianato.
L’immagine stereotipata della Bretagna, «terra inospitale, abitata da gente chiusa, a volte un po’ zotica», viene totalmente sfatata.
La scrittrice è accolta con calore e simpatia e scopre un universo femminile, che la vita dura dell’isola ha forgiato e temprato sin dal 1600, quando gli uomini hanno cominciato ad andare per mare, prima arruolati nella Marine Royale e successivamente imbarcati sulle navi mercantili e da pesca; molti di loro non hanno mai fatto ritorno.
Si è così sviluppata sull’isola una forte società matriarcale: «Ovunque Ouessan parla al femminile dalla notte dei tempi». L’isola è ricchissima di leggende, ma anche di storie vere di donne forti, coraggiose, intellettualmente vivaci ed attive, che hanno continuato a prendersi cura della loro terra e a mantenere vive cultura e tradizioni.
Tutto questo è raccontato, in un piccolo volume stampato in carta patinata e corredato da foto e cartine. Con un linguaggio intenso e appassionato, «frantumato in un prisma di visioni», che intreccia narrazione autobiografica, diario di viaggio, memoir, reportage storico-geografico e anche poesia, l’Autrice ci porta nel cuore di un’esperienza, unica e irripetibile, che non è solo scoperta e meraviglia, ma un vero e proprio “viaggio dell’anima” alla ricerca del proprio posto nell’universo.
«Ouessant è un’arca che brulica di vita […] Ovunque qualcosa sboccia o appassisce, lascia una traccia, imprime un’orma, striscia, ronza, sibila, canta. Mi trovo all’interno di un’arca, in viaggio verso una destinazione ignota».
Carla Franciosi