La storia di Claudio, aspettando Hey man (1° festival nazionale sulla realtà maschile)

A cura di Paola Navotti

Claudio ha appena compiuto quarant’anni ed è padre di una bambina di 4, Virginia, di cui si occupa regolarmente insieme all’ex compagna. Vive in un quartiere semiperiferico di Milano, scelto per la vicinanza all’azienda in cui lavora e alla casa dei genitori. Da quando si è separato, Claudio è costantemente alla ricerca di luoghi e realtà che lo supportino nell’educazione di Virginia e, per accompagnarlo in questo, un’amica che lavora nella rivista Pedagogika gli ha segnalato le numerose proposte educative e formative curate o promosse dalla cooperativa Stripes. Su una di queste, in particolare, si è fermata l’attenzione di Claudio. Si tratta di Hey Man, il primo festival nazionale sulla realtà maschile, che si terrà a Milano venerdì 19, sabato 20 e domenica 21 settembre, con 50 eventi gratuiti e più di 100 ospiti da tutta Italia.

È un progetto che nasce dalla collaborazione tra Mica Macho e Osservatorio Maschile, insieme a Fabbrica del Vapore e Comune di Milano, con l’Assessorato alla Cultura e la Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. Stripes Coop è partner dell’iniziativa, partecipando specificatamente a due workshop (uno dedicato ai padri nella fase della neogenitorialità; l’altro dedicato a professori e professoresse della secondaria di secondo grado sul tema della prevenzione al ritiro sociale, il cosiddetto fenomeno degli Hikikomori) e occupandosi delle attività laboratoriali per bambini.


Claudio, perché ti interessa partecipare a questo festival?
Perché sento di aver bisogno di un ambito che non mi lasci da solo innanzitutto nell’educazione di mia figlia. Io ormai sono separato da tempo e tendo a concepirmi sempre al singolare… Anche se mi auguro di trovare un affetto solido e duraturo, sono consapevole che questo può non accadere: legarsi ad un partner che è già genitore significa legarsi a tanti vincoli e questo può spaventare. Ma io non posso essere da solo di fronte alle sfide che, come padre, mi attendono. Sento perciò il bisogno di poter mettere il mio piede nelle orme di qualcuno di più esperto di me, che mi aiuti a custodire quanto ho di più prezioso al mondo, che è Virginia.


L’intento di questo festival, come evidenzia la presentazione ufficiale, è quello di attivare una discussione su tematiche che riguardano tutti gli uomini, coinvolgendo persone e identità diverse. In base alla tua esperienza, quali sono queste tematiche?
Io ne vedo innanzitutto tre: l’equilibrio tra responsabilità familiari e lavorative; un cambio radicale di mentalità, da uomini a cavalieri oserei dire…; infine, il riscatto pubblico del genere cui apparteniamo. Parto da quest’ultimo punto perché secondo me è il più urgente: i femminicidi che si stanno susseguendo infondono il tarlo di una sfiducia, di un sospetto verso l’intero genere maschile. Ma non siamo tutti così, anzi, e io credo che anche per questo sia importante un evento che metta a tema i talenti della mascolinità, non appena i misfatti. Il primo talento è per me quello di essere cavalieri, cioè a servizio di chi amiamo: protettori, custodi di chi amiamo. È ciò che, più di ogni altra cosa, mi auguro per il futuro della mia bambina. Da questo punto di vista, l’equilibrio delle responsabilità familiari e lavorative dovrebbe essere una preoccupazione tanto per gli uomini, quanto per le donne. Nella mia situazione familiare, di padre separato, è evidente che si tratta di una priorità.


Proprio a tal proposito, hai saputo che dal 1° settembre 2025 Stripes Coop ha deciso di estendere ai propri collaboratori il congedo di paternità retribuito al 100% di altri 10 giorni, oltre ai 10 previsti dalla legge? Questa misura non vuole essere un semplice benefit, ma la dimostrazione tangibile di una genitorialità più equa e più corresponsabile.
Non sapevo di questa iniziativa e mi sembra una gran cosa! Penso che tutte le realtà lavorative, pubbliche e private, dovrebbero andare in tale direzione. Mi spiace essere ripetitivo, ma non posso che tornare alla mia esperienza di genitore separato e innamorato di mia figlia: se fossi amministratore delegato dell’azienda in cui lavoro, ma non avessi per questo ruolo abbastanza tempo da dedicare a Virginia, non sarei contento, anzi. Non sto dicendo di non avere ambizioni lavorative: sto dicendo che sogno un sistema più umano, dove nessuno sia ricattato negli affetti per la carriera. Lo sogno per me oggi, ma anche per Virginia, quando un giorno potrebbe diventare madre, oltre che lavoratrice.


Claudio, scusa, ma la tua Virginia sa tutto quanto stai facendo per lei?
Certo che lo sa, ma sa anche che non sono da solo: lo sa non perché glielo spiego con discorsi, ma perché le faccio vedere sprazzi del mondo che sogno. La porterò al festival Hey man, per esempio, e mentre io seguirò un workshop con Giulio Cecchettin, uno degli ospiti più illustri, lei parteciperà ad una delle attività laboratoriali pensate per i bambini proprio da Stripes Coop. Ecco, poter condividere con suo papà un luogo interessante per entrambi, non è cosa da poco. Per me innanzitutto.

 

Claudio ha ragione: non è cosa da poco avere luoghi di ascolto, di condivisione, di aiuto nella lettura della propria esperienza, ma soprattutto nell’affronto di situazioni esistenzialmente problematiche. Non è cosa da poco sentire il bisogno di imparare a trattare la propria vita come un cammino di crescita e non come un peso da sopportare.

Su https://heymanfestival.it il programma dettagliato dei tre giorni di talk, workshop e spettacoli. Stripes Coop sarà in particolare protagonista dei seguenti eventi:

WORKSHOP | 20 settembre 2025 | 10-13
Hey dad! Essere padre (nel) presente
È un workshop esperienziale dedicato alla paternità nella fase della neogenitorialità. Attraverso strumenti espressivi e riflessivi, aiuta a esplorare emozioni, modelli educativi maschili e ruoli genitoriali. Promuove una paternità consapevole e relazioni autentiche con i figli. Favorisce il superamento degli stereotipi di genere.
Formatore: GIANLUCA SALVATI (Pedagogista e Praticante di Tai Chi)

WORKSHOP | 19 settembre 2025 | 10-13
Hey prof! Ho un cielo nella stanza
Un workshop dedicato a professori e professoresse della secondaria di secondo grado sul tema della prevenzione al ritiro sociale. Strumenti, immagini e parole ci condurranno a comprendere meglio con quale postura abitare nei setting scolastici per costruire una relazione di fiducia, elemento fondante del benessere psicosociale.
Formatrici: MICHELA BRUGALI (Pedagogista Stripes) e LAURA RIZZUTO (Psicologa Stripes)

LAB 3-6 anni | 20 e 21 Settembre 2025
Hey color! Il mondo non è solo rosa e azzurro
Questo laboratorio artistico si ispira all’albo “La famiglia conigli bianchi”, illustrato da Isadora Brillo, un libro per bambini che celebra la bellezza della scoperta e della necessità di esplorare il mondo apprezzandone tutte le sfumature.
Conduttrice lab: ISADORA BRILLO (illustratrice dell’Albo)
partecipanti: 15 iscritti
orari lab per entrambi i giorni:
– 10:30 – 11:30
– 15:00 – 16:00
– 16:30 – 17:30

LAB 6-10 anni | 20 e 21 Settembre 2025
Hey look! Questo sono io (oggi)
È un laboratorio creativo per bambini dai 6 ai 10 anni che unisce fotografia, collage e narrazione di sé. I partecipanti trasformano il proprio volto in un “io” simbolico, esplorando identità, emozioni e immaginazione attraverso l’arte. Il gioco diventa così un percorso espressivo e introspettivo, lontano dall’autoreferenzialità del selfie, in cui il volto si fa paesaggio interiore e racconto autentico di sé.
Conduttrici lab: ELISA BRUGALI, ELEONORA BIANCHETTI, TANIA PASSARELLA, ELISA CREMONESI (educatrici Stripes)
partecipanti: 15 iscritti
orari lab per entrambi i giorni:
– 10:30 – 11:30
– 15:00 – 16:00
– 16:30 – 17:30


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