Editoriale – Eccoli di nuovo!

Eccoli di nuovo!

Mano nella mano per strada e nelle piazze, più o meno colorati sul viso o sul corpo si stanno dicendo delle cose, le urlano, reggono cartelli e cartelloni con delle scritte e con dei disegni, assolutamente chiari nei contenuti e anche abbastanza ironici per riderci un po’ su. Lo sappiamo che ridendo e scherzando si possono dire anche le cose più fastidiose.

Chi sono questi studenti, questi giovani e queste giovani che sono scesi in piazza a difendere il pianeta, l’ambiente che lo abita e che lo circonda, costringendoci a fare i conti con i cambiamenti climatici e con la tragicità che questo comporta? Perché Greta Thunberg è riuscita a trascinare dietro di sé una enorme ondata green contro i cambiamenti climatici e la devastazione del pianeta che questi cambiamenti comportano? Perché le domande che i festoni e cartelloni portati in giro dalle studentesse e dagli studenti non si possono ignorare: “non deve cambiare il clima, ma devono cambiare le nostre abitudini” There is no planet B”, eh no, non ci sono altri pianeti da abitare, “distruggi il capitalismo non il pianeta”…?

Chi sono questi altri giovani che nel pieno del populismo più sfrenato e sovranismo sottostimato se ne vanno in giro stretti stretti e strette strette, con in mano la coda di cartone colorato delle sardine, coi mega cartelloni “L’Emilia non si lega”, “Sardine di tutti i mari unitevi!”, “Capitan Findus, noi non abbocchiamo”? E sono proprio tante queste sardine e si muovono proprio come banchi nel mare, luccicanti e necessarie, tutte insieme per darsi forza e darsi coraggio, svicolando se possibile dal pescione molto più grosso che le vuole ingoiare in un solo boccone!

Eh no, loro non ci stanno! Lo dicono bene, e lo dicono pacati, e lo dicono sereni… perché non è poi vero che la verità non ha bisogno di essere urlata!?

Ma allora questi giovani, questi studenti, non sono più divanizzati, sdraiati, incazzosi come certa pubblicità vorrebbe fare intendere. Vi sarà senz’altro capitato di avere tra le mani un giornale, un quotidiano o una rivista che nel pubblicizzare uno qualsiasi dei prodotti dedicati ai giovani ci mostra ragazze e ragazzi imbronciati, altezzosi, annoiati, sprezzanti… che non sanno con chi prendersela…

Pare che si muova qualcosa.

Questi giovani iperconnessi, ma di fatto isolati, con gli auricolari perennemente infilati nelle orecchie e impegnati a mandare messaggi sul telefonino… stanno cominciando a pensare che occorre dare uno scossone a noi adulti? Escono alla luce, vivono il presente e cominciano ad utilizzare internet come una vera porta aperta sul mondo? Forse si, se per il movimento delle sardine che come sapete a piazza San Giovanni a Roma ha richiamato trentamila persone, è stato utilizzato lo strumento whatsApp, esattamente 26 gruppi mi dicono. Quindi si possono utilizzare le nuove tecnologie per obiettivi comuni, per incontrarsi e per pensare e progettare nuovi mondi.

Pare che qualcosa si muova per davvero.

L’attivista climatica Greta Thunberg ha incontrato a Oxford l’attivista pakistana Nobel per la pace Malala Yousafzai, si son incontrate in occasione della manifestazione che Greta condurrà a Bristol il venerdì per la protesta sul clima, contro il silenzio dei governi sugli effetti devastanti delle emissioni e degli stili di vita errati. Malala come ricorderemo ha rischiato la propria vita a 12 anni per avere sostenuto e manifestato a favore dell’istruzione delle bambine nel Pakistan. Entrambe hanno pronunciato discorsi davanti alle Nazioni Unite.

Queste ragazze hanno saputo guardare oltre: “Oltre le passioni tristi” di Miguel Benasayag che nel suo secondo testo del 2016 ha messo al centro il nostro paesaggio sociale devastato dal neoliberismo, dall’individualismo sfrenato, dalla competizione senza quartiere, dalle prestazioni illimitate.

Ed ecco il movimento delle Sardine che è abitato da ragazze e ragazzi più grandi, trentenni perlopiù, come il suo ideatore Mattia Santori, il trentaduenne bolognese leader del movimento stesso; le sardine sono uscite allo scoperto in occasione della campagna elettorale per le elezioni in Emilia Romagna. La manifestazione protestava  contro il populismo ed il sovranismo della destra e la riuscita della protesta non era affatto messa in conto. Mattia è stato più volte intervistato, ma, almeno a me sembra così, non ha mai ceduto al voler mettersi solo in mostra o ad attaccarsi ai carri dei potenti, il suo sorriso largo e sincero mi è sembrato che manifestasse più il Desiderio, intorno al quale era riuscito insieme ad altri ed altre a coagulare intorno a sé, un andare Oltre, appunto, guardare il futuro con una speranza inedita.

Questi appelli al mondo adulto e alla politica ci chiedono di trasformare il mondo, sembra che siano i più giovani – e questo è un gran bene – a rendersi conto che come scrive l’economista italiano Stefano Zamagni: “Servono risorse morali e sociali che solo la società civile organizzata può dare al Paese”.

Una società civile e organizzata portatrice di un Desiderio autentico, portatrice di ascolto reale dei bisogni dei giovani che oggi qui in Italia devono fare i conti con il più alto tasso di disoccupazione mentre i più bravi sono obbligati ad andare all’estero. Dobbiamo ripensare le forme del nostro agire e del nostro stare insieme.

In un tempo senza poesia ostile all’amore, come scrive Massimo Recalcati, psicoanalista e saggista, nel suo “Mantieni il bacio. Lezioni brevi sull’amore”, occorre non tradire la promessa, non tradire i sogni e i desideri dei nostri figli.

O almeno di quelli che si sono destati dal lungo torpore.

MARIA PIACENTE
Direttrice di Pedagogika.it