Cinema

A cura di FEDERICO GAUDIMUNDO

Titolo: Pinocchio
Formato: Lungometraggio – Fiction
Genere: Animazione, Fantastico, Avventura
Produzione: USA, Messico
Anno: 2022
Regia: Guillermo del Toro
Durata: 121’
Dove: Netflix

Sinossi
Durante la Prima guerra mondiale, il falegname Geppetto perde sotto un bombardamento l’amatissimo figlio Carlo. Ne piange la morte per 20 anni. Durante una notte particolarmente alcoolica, Geppetto decide di costruire con il legno di un pino nato dalla pigna preferita di Carlo, una marionetta simile a un bambino. Nella notte, grazie all’intervento dello Spirito del Bosco e alla guida del Grillo Sebastian (voce narrante del film), la marionetta prenderà vita e il nome Pinocchio. Da quel momento, Pinocchio vivrà di vita propria, attraversando il proprio tempo e i propri luoghi (l’Italia del periodo fascista) con l’entusiasmo e la purezza del bambino che scopre il mondo, le sue complessità e le sue crudeltà. Molte avventure seguiranno fino alla conclusione della storia in cui Pinocchio diventerà un bambino vero non acquisendo la “carne” ma la possibilità di vivere una vita piena e infine di …morire


Pedagogika Point of view (PPOW)
Guillelmo del Toro affronta un “monumento” come le avventure di Pinocchio affrontando una sfida che ha creato tante difficoltà e fatiche a molti registi nella storia del cinema anche recente. L’autore messicano, tuttavia, realizza un gioiello di animazione e costruisce una rivisitazione della storia scritta da Collodi originale e perfettamente riuscita. L’ambientazione cupa e soffocante della storia nel periodo fascista fa da perfetto contrappunto all’entusiasmo libero e anarchico di Pinocchio che nessun autoritarismo riesce a soffocare. Nemmeno la logica del “mercato” e dello sfruttamento che il conte Volpe cerca di imporre al burattino. Pinocchio si fa beffe di tutto, perfino del regime e la pernacchia in faccia al duce è l’apoteosi dello spirito anarchico di questo Pinocchio indomabile. Ma la vera avventura del famosissimo burattino sarà conquistare l’amore di Geppetto e sostituire nel cuore del padre il ricordo del figlio perduto Carlo e diventare anche lui un “bambino vero”. Del Toro riscrive la storia di Pinocchio con coraggio e grande libertà, come quella che anima il suo protagonista e costruisce un immaginario fantastico e favolistico che incanta ed emoziona profondamente. La trasformazione di Pinocchio in “bambino vero” è la storia di un passaggio attraverso il dolore la sofferenza e le gioie che la vita può regalare. Pensavamo che non si potesse più imparare nulla da una favola eterna come Pinocchio e invece grazie alla magia dell’autore de La forma dell’acqua e del Labirinto del Fauno (di cui si ritrovano alcune atmosfere), ci siamo dovuti ricredere, con le lacrime agli occhi per l’emozione.
Da vedere senza esitazioni.

Titolo: Avatar – La via dell’acqua
Formato: Lungometraggio – Fiction
Genere: Animazione, Fantastico, Avventura
Produzione: USA
Anno: 2022
Regia: James Cameron
Durata: 192’
Dove: Cinema
Sinossi

Si torna a Pandora 15 anni dopo gli avvenimenti del primo film. Jake Sully si è completamente integrato nella vita e nelle abitudini dei Na’vi. Ha avuto tre figli e con la compagna Neytiri si occupano anche di un ragazzo umano, Spider, figlio del defunto colonnello Miles Quaritch, nato su Pandora e che non è potuto tornare sulla Terra in quanto ancora neonato. Tuttavia, la vita su Pandora non resterà idilliaca a lungo. Gli umani torneranno, questa volta per colonizzarla e restarci, affidandosi a una squadra di Na’vi clonati con ricordi umani, capitanata proprio dal clone del colonnello Quaritch deciso a vendicarsi di Sully. Un anno dopo il ritorno degli umani, la squadra di Quaritch trova e rapisce Spider. Temendo di essere individuati, Sully e la sua famiglia lasciano le foreste di Pandora e si trasferiscono chiedendo ospitalità al clan della barriera corallina Metkayina, sulla costa orientale di Pandora, guidata dal capo Tonowari e da sua moglie Ronal. Non sarà semplice l’integrazione con la nuova tribù, ma lentamente la famiglia comincia a sviluppare un legame con il nuovo territorio, con il mare e le creature che lo popolano, ricostruendo una nuova, serena quotidianità, destinata però, ancora una volta, ad essere bruscamente sconvolta.


Pedagogika Point of view (PPOW)
È possibile uscire dal cinema con qualcosa in più, dopo la visione di un blockbuster campione di incassi? È una domanda che ci siamo sicuramente fatti prima della visione e prima di decidere di scriverne qui. La risposta è sicuramente sì, a patto di essere disposti a concedersi uno sguardo puro, incantato e forse un po’ ingenuo nei confronti di una narrazione semplice e ampiamente percorsa dal cinema del passato e dal cinema di genere. La parabola del buon selvaggio, della natura benigna minacciata dall’interesse e dall’avidità miope degli umani non è certo una novità nemmeno per il regista James Cameron e per il seguito di un film che già trattava questi temi. E dunque? Dunque, occorre a volte ribadire che il cinema investe principalmente la “vista” e quello che si vede sul grande schermo di Avatar è una gioia per gli occhi che non vorresti finisse mai, nonostante la durata considerevole del film. Cameron ci porta nel mare di Pandora, ci immerge nei suoi fondali e ci fa nuotare con i Na’vi e le meraviglio se creature di Pandora, prendendoci letteralmente per mano. Ricordandoci ancora una volta che la magia del cinema dal 1800 è anche (e forse soprattutto) immaginare nuovi mondi e rappresentarceli, portarci dove non siamo mai stati e ridonarci lo sguardo bambino che si desta di fronte alla meraviglia. James Cameron incarna mirabilmente questa idea di cinema.
Se avete voglia e desiderio di un po’ di ingenua meraviglia, ve lo consigliamo caldamente, rigorosamente in 3D.