21 giugno: Festa della Musica

Il 21 giugno, in occasione del solstizio d’estate, si celebra la Festa della musica. La prima edizione fu in Francia nel 1982, su proposta di Maurice Fleuret: compositore, giornalista e critico musicale. Fleuret lavorava presso il ministero francese della cultura e a lui si deve l’idea di una giornata in cui la musica fosse dappertutto, come un concerto ininterrotto per l’intero giorno. Questa ricorrenza ci ha fatto pensare alle parole che forse meglio descrivono la potenza della musica: armonia e concerto. Due termini così evocativi da indicare molto di più della musica: quasi uno stato paradisiaco o la somma dei più alti desideri. Il segreto della potenza di queste due parole è custodito nella loro etimologia.

La parola armonia originariamente si riferisce non al lavoro di un musicista, bensì a quello… di un artigiano. Il significato letterale del nome greco, infatti, indica il punto di collegamento, la giuntura che unisce tra di loro gli elementi di un manufatto. E per connettere tra di loro questi elementi, per armonizzarli (armozein) con una certa proporzione, l’artigiano deve in qualche modo adattarli, accomodarli, assemblarli in un preciso modo che consenta di realizzare l’oggetto desiderato. Basti pensare ad una barca: a seconda di quanti e quali elementi vengano uniti tra di loro, così come a seconda dell’abilità del costruttore, una barca può essere una zattera, o un veliero, o una grande imbarcazione. Il risultato di un’unione – che sia di pezzi di legno, o di note musicali – è sempre qualcosa in più della somma delle sue parti: è una cosa nuova, una nuova… armonia! Perciò, che sia di barche o di sinfonie, l’autore di un’armonia è sempre un artista.

La parola italiana concerto richiama tre termini latini: cum-certare, gareggiare, combattere; cum-serere, essere intrecciati con qualcuno o qualcosa; concentus, unione armoniosa di suoni, sostantivo che deriva a sua volta dal verbo concino, suonare insieme. In ognuna di queste derivazioni, emerge l’idea di un’intesa, un’unione, un accordo tra persone che si compongono, si mettono insieme a gareggiare, a suonare, a fare qualcosa con una sintonia di intenti. Di questa idea ne porta ancora traccia la nostra lingua: nell’espressione “di concerto”, avere un comune accordo; come nel verbo concertare, preparare, organizzare qualcosa in accordo con un altro.

Unione, accordo, intesa, insieme armonico… legame! Da qui nasce un concerto: che sia di note, di parole, o di azioni. Da qui può cambiare la vita, che sia nella gioia, o nelle difficoltà.