Fabbrica delle parole (soglia)

Di Paola Navotti

La soglia indica una porta, cioè un punto di passaggio. Letteralmente, è la parte inferiore del terreno, del suolo (in latino, sòlum non a caso) su cui si appoggiano gli stipiti della porta e dalla quale passiamo con i nostri calzari (solea): attraverso una porta oltrepassiamo dunque il confine fisico tra un luogo ed un altro. Ma il significato più usato della parola soglia è quello metaforico: soglia intesa come confine immateriale (temporale, mentale, esperienziale, culturale), come discontinuità tra un prima e un dopo.

La soglia rappresenta un confine, una linea di demarcazione davanti alla quale occorre prendere una decisione: spetta a noi cioè la scelta di superare lo spazio delimitato da una porta che ci troviamo innanzi, oppure di rimanere dove siamo. Per capire il senso della parola soglia occorre allora indagare il significato della parola confine, in latino espressa sia da finis, che da limen. Entrambi questi termini indicano il concetto di frontiera: la fine (finis), il limite (limen) di qualcosa. Generalmente alla parola frontiera associamo l’immagine di uno sbarramento, piuttosto che di un varco da attraversare: perché succede questo? Perché siamo portati a fermarci sul limite di quanto già sappiamo, piuttosto che avventurarci oltre? Perché l’infinito – ciò che è senza finis, senza alcun limite, senza frontiere – attrae e insieme intimorisce? Che l’ignoto faccia un po’ paura non è forse normale? Sì, lo è. Ma se l’essere umano si fosse fermato a ciò che conosceva di sé e del mondo, non avrebbe compiuto alcun progresso. Anche le donne e gli uomini vicini a noi – oggi – continuano a scoprire cose nuove, così come a scoprirsi in un modo nuovo. C’è allora una domanda chiave, riassuntiva di tutte quelle poste sopra: quando siamo capaci di oltrepassare soglie? Quando c’è una mano a cui aggrapparci. Quando c’è un’esperienza simile alla nostra e quando si condividono desideri o obiettivi. Quando possiamo fidarci di qualcuno, tantopiù nelle difficoltà. Quando non siamo da soli.