Humanity… FIRST
A cura della Redazione
Lo scontro Vance-Zelensky-Trump, andato in mondovisione sabato 1 marzo 2025, ci ha fatto ricordare le parole di Chesterton nel romanzo “Uomovivo”: «Il matto è l’uomo che sta dietro la scena, come uno che si è perso dietro le quinte del teatro»[1]. Chi è il matto? Chi è in scena? Ecco la trama…
L’inqualificabile bullismo di Vance e Trump nei confronti di Zelensky è andato innanzitutto in scena. E in scena, appena 24 ore dopo, è dovuto tornare Zelensky, di fatto rinunciando alle garanzie di sicurezza che aveva chiesto per l’accordo (rinunciando cioè all’intervento militare Usa a difesa dell’Ucraina, come se quest’ultima fosse un paese Nato). A distanza di un altro giorno (il 3 marzo), Trump ha nuovamente calcato il palcoscenico annunciando di aver sospeso gli aiuti militari all’Ucraina, oltre alla condivisione dell’intelligence. Di fronte a questa ritirata degli Stati Uniti, il 4 marzo la Commissione Europea ha presentato un piano di riarmo militare.
Ad una settimana dall’iniziale apertura del sipario (il 6 marzo), il Consiglio straordinario dell’Unione Europea si è preso tutti i riflettori, annunciando al mondo i 5 princìpi (condizioni) che 26 Paesi membri su 27 riconoscono fondamentali per arrivare all’accordo di pace in Ucraina: in estrema sintesi, l’affermazione di inscindibile connessione tra sicurezza/pace europea e ucraina.
In questo palcoscenico nel quale ci siamo anche noi (chi pregando, chi documentandosi, chi mobilitandosi nelle piazze, chi semplicemente parlando a tavola con figli e amici): in questo palcoscenico così affollato, chi non si vede? Chi, riprendendo la suggestione di Chesterton, si è perso dietro le quinte del teatro? È Vladimir Vladimirovic Putin a star dietro la scena, ma non perché si è perso: piuttosto perché sa bene che chi si muove nell’ombra, chi agisce violentemente di soppiatto, può sempre imporsi sulla scena come un predatore gigante che inghiotte tutto e tutti. Così, mentre stiamo scrivendo, apprendiamo la notizia della notte appena trascorsa: la Russia ha bombardato massicciamente, con missili e droni, l’infrastruttura energetica e del gas presente in diverse regioni del territorio ucraino. Putin cioè vuole colpire ancora la popolazione, privandola delle risorse di energia e gas. Questo fatto – a pochi giorni dall’incontro (l’11 marzo) tra il team negoziale di Washington e quello di Kiev per discutere la fine della guerra – non ci lascia nessun dubbio: il più grande pazzo di questo tempo è il presidente russo. Non è certo Zelensky, come ha spaventosamente tuonato Trump nello studio ovale, ad essere folle giocando alla terza guerra mondiale. Putin, il “matto” che sta dietro le quinte, sta cercando di distruggere scena e teatro insieme.
“Humanity first”, con buona pace di Trump, speriamo possano essere le parole finali di questa tragedia.
[1] G.K. Chesterton, Uomovivo, Lindau 2025, p. 139.