Robotica educativa e DSA


Ormai la robotica educativa è entrata a far parte delle discipline trasversali svolte nelle scuole ma quanto può incidere sulla trasformazione dell’insegnamento? E soprattutto, è possibile sfruttarla per i bambini e ragazzi che presentano Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA)?
Innanzitutto, vediamo insieme cosa sono.

DSA: cosa sono?  
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono un gruppo di disturbi che coinvolgono una specifica abilità e interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. Nello specifico, li conosciamo con il nome di: dislessia, che indica difficoltà nella lettura, disgrafia indica difficoltà nella grafia, disortografia nella scrittura corretta e infine discalculia, difficoltà con il mondo dei numeri e dei calcoli.
Consiglio la visione del sito AidItalia per approfondire l’argomento.

Robotica educativa: come funziona in questi casi?
Insegnanti ed educatori hanno dimostrato con i propri lavori quanto la robotica educativa sia inclusiva: infatti, queste tipologie di attività sono in grado di potenziare delle competenze differenti rispetto alle comuni abilità scolastiche che i bambini con DSA faticano ad acquisire. Si parla di strumento inclusivo perchè le attività sono sempre differenziate per motivare i bambini alla collaborazione, facendoli sentire parte integrante del gruppo. La programmazione di un robot favorisce il problem solving, cioè la risoluzione di diversi problemi attraverso l’allenamento del pensiero computazionale che valorizza ogni modalità di pensiero e approccio al quesito, in modo da ottimizzare le competenze degli studenti con DSA. Queste attività, inoltre sono in grado di sviluppare una grande creatività e porre le basi per lo studio delle materie scientifiche.
Insomma, i robot diventano dei mediatori tra alunno e disciplina: sono in grado di catturare la sua attenzione, valorizzare i suoi punti di forza e, cosa da non sottovalutare, hanno come focus il concetto di “imparare giocando”.

Il compito dell’insegnante
La robotica educativa in questo caso è uno strumento compensativo e misura dispensativa allo stesso tempo: può essere utilizzata come strumento di intervento didattico per dare supporto formativo anche ai docenti e facilita la costruzione del PDP, ossia il Piano Didattico Personalizzato di cui dispone ogni studente con DSA scegliendo il robot più adatto alle varie necessità. E’ quindi indubbiamente un’attività in grado di tener conto delle diversità, orientando le riflessioni dei compiti di educatori e insegnanti

La robotica educativa è dunque un aiuto da non sottovalutare nell’ambito della didattica inclusiva poichè valorizza le diversità, creando connessioni tra di esse e favorendo la collaborazione tra i tanti modi di imparare, pensare ed essere.