Margherita Hack, la signora delle stelle

«Fulgida figura di astrofisica, donna di granitica fattura, autonoma, indipendente, incarnazione del libero pensatore.» – Maria Luisa Agnese

Tutti abbiamo sentito parlare di Margherita Hack, la famosissima scienziata italiana dalla mente brillante. Fu anche una figura politica fuori dagli schemi: sul web girano ancora un sacco di video dei suoi dibattiti su importanti tematiche, inoltre il metodo della sua divulgazione scientifica carismatica continuerà ad influenzare gli scienziati del domani. Scopriamo insieme la sua storia! 

Vita e carriera

Margherita nasce a Firenze nel 1922: la madre era cattolica e miniaturista alla Galleria degli Uffizi mentre il padre era un contabile protestante di origini svizzere. Entrambi i genitori avevano abbandonato la loro religione per aderire alla Società Teosofica Italiana, un’associazione internazionale apolitica e apertamente atea. La famiglia non simpatizzava con il regime fascista poiché furono vittime di discriminazioni, erano inoltre vegetariani convinti e trasmisero questa stessa idea alla loro figlia. Negli anni della sua giovinezza, Margherita praticò la pallacanestro e l’atletica leggera: fu campionessa di salto in alto e in lungo. Riguardo a quegli anni, Margherita disse: “Si era tutti nazionalisti, si andava alle adunate, si faceva sport, ci si divertiva un mondo. Sono stata fascista fino al 1938, fino al giorno in cui entrarono in vigore le leggi razziali“. Gli studi di Hack furono interrotti: non potè portare a termine gli esami di maturità al liceo classico a causa dell’avvento della seconda guerra mondiale ma, pochi mesi dopo, si iscrisse alla facoltà di lettere. Citando le parole della studiosa, frequentò quel corso “per un’ora soltanto” e decise di intraprendere la strada della fisica, andando contro gli stereotipi dei suoi tempi. Si laureò nel 1945 con una tesi di astrofisica relativa a una ricerca sulle Cefeidi, una classe di stelle variabili: i suoi studi vennero portati a termine all’Osservatorio di Arcetri durante la liberazione di Firenze.

La spettroscopia stellare diventerà il suo principale campo di ricerca e infatti, l’opera divulgativa Stellar Spectroscopy, testo pioniere in questo campo.
Le stelle Delta Cephei sono astri con luminosità variabile e servono come unità di misura della galassia perché dalla loro intensità  si calcola la distanza che le separa dalla Terra.

In questo periodo iniziò a lavorare all’Osservatorio di Arcetri, insegnando anche presso all’Università di Firenze nella facoltà di Ottica. Nel 1947 la Ducati, industria di ottica, le offre il primo impiego: si trasferisce con la famiglia ma non seppe resistere senza la sua Firenze e l’ambiente universitario, quindi ritornò a casa.

Dal 1948 al 1951 insegnò astronomia come assistente e nel 1964 ottenne la cattedra, iniziando la sua attività di divulgatrice scientifica. In qualità di professore ordinario assume l’incarico della direzione dell’Osservatorio di Trieste: fu la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico

Divenne membro delle più prestigiose società fisiche e astronomiche d’Europa e fu anche direttrice del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Trieste. La sua gestione durerà per più di vent’anni, fino al 1987, e darà nuova linfa ad un’istituzione che in Italia era ultima sia per numero di dipendenti e ricercatori, che per qualità della strumentazione scientifica, arrivando a darle risononza anche in campo internazionale.

È stata un membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei, una delle più importanti e antiche istituzioni scientifiche europee ma fu membro anche dei gruppi di lavoro dell’ESA (Agenzia spaziale europea) e della NASA.

Il suo ruolo nella scienza italiana e internazionale

Margherita non fu solo un’esperta di stelle ma studiò anche l’osservazione del cosmo negli ultravioletti, le quasar (nuclei di galassie molto lontane) e le radiazioni fossili del Big Bang. Nel 1978 fondò la rivista bimensile “L’Astronomia” e con Corrado Lamberti, ha diretto la rivista di divulgazione scientifica e di cultura astronomica “Le Stelle”. Grazie allo sviluppo delle attività didattiche e di ricerca che promosse Margherita, nacque nel 1985 l’Istituto di Astronomia, che diresse lei stessa per cinque anni.

Nel 1994 ha ricevuto la Targa Giuseppe Piazzi per la ricerca scientifica. Grazie ad un’opera di promozione, riuscì ad ottenere che la comunità astronomica italiana espandesse la sua attività nell’utilizzo di vari satelliti giungendo ad un livello di rinomanza internazionale.

Nel 1995 ha ricevuto il Premio Internazionale Cortina Ulisse per la divulgazione scientifica. Hack lavorò con la sezione di  astrofisica della Scuola internazionale superiore di studi avanzati (Sissa), molto importante a livello europeo. Sempre nello stesso anno, le fu dedicato l’asteroide 8558 Hack che orbita tra Marte e Giove.

 

Attività sociale e politica

«È l’icona del pensiero libero e dell’anticonformismo» – Umberto Veronesi

Margherita Hack fu una figura veramente poliedrica: da qualsiasi punto di vista la osserviamo, possiamo vedere quanto fosse una donna colta, forte ed emancipata tanto da combattere non solo a nome della scienza ma anche per tematiche spesso criticate e minoranze sociali. Delle volte il “genio” non sta solo nelle grandi scoperte ma anche nella pura e semplice umanità. Margherita non fu solo una scienziata di fama mondiale: partecipò anche a diverse elezioni politiche, ottenendo un buon numero di voti e criticò sempre apertamente e attivamente le idee politiche e sociali contro le quali si schierava pubblicamente. Era contro a qualsiasi forma di superstizione e pseudoscienza e dal 1989 fu garante scientifico del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze).

Negli ultimi anni in particolare, fece una grande battaglia aperta a favore dell’ateismo, sottolineando l’importanza della scienza. Citando le sue parole: “Non c’è bisogno di religioni o sovrastrutture, dovremmo adottare questi comandamenti vivendoli, tutti i giorni, nelle nostre attività, cercando di ispirarci a loro, domandandoci se li seguiamo davvero o no.” Margherita aderì a diverse associazioni a favore della libertà scientifica e si espresse inoltre contro la costruzione di centrali nucleari in Italia. Sostenne l’esistenza di «una paura irrazionale, anche scientifica; per l’energia nucleare», che però «inquinerebbe molto meno dell’energia a petrolio, a metano e a carbone, a cui dovremmo comunque ricorrere». Margherita era anche a favore dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali, riteneva che l’eutanasia fosse un diritto importantissimo e lottava per l’emancipazione femminile nei confronti della maternità.