Anno nuovo, vita nuova! (Spunti di psicologia)

Di REBECCA CONTI


La storia inizia più o meno così: torni a casa dopo un divertente e calorico periodo di feste, anche quest’anno non sei sfuggito alle domande dei parenti lontani sull’andamento generale della tua vita ma per fortuna in questi casi un “Tutto bene!” con rilancio del “e tu?”, salva sempre.
Quando la sera, fai ingresso per la prima volta nella tua tiepida stanza non importa con quale risposta o con quale maestria ti sei destreggiato tra le domande della tua famiglia, alla fine, l’unico e vero giudice sei sempre tu.
È naturale e pressoché inevitabile effettuare un bilancio dell’anno appena passato, e la nostra mente, sempre tesa a tentare di prevedere e controllare il futuro, si proietta subito al prossimo anno, nutrendo speranze, immaginando situazioni e soprattutto, ponendoci obiettivi.
Ma come possiamo porci obiettivi che siamo sicuri di riuscire a realizzare? Con quale strategia possiamo arrivare al soddisfacente momento in cui depenniamo i nostri traguardi dalla nostra checklist? Per rispondere a queste domande, la psicologia ci viene in aiuto attraverso un metodo teorizzato da Morrison nel 2010 con la sigla “SMART” e poi esteso successivamente da altri autori con l’aggiunta di due lettere, quindi “SMARTER”. Questo modello, citato più volte e forse anche abusato dalle nuove correnti di coaching, si basa su 7 principi attraverso i quali è possibile definire i nostri obiettivi per aumentare la probabilità del raggiungimento di questi.
I nostri obiettivi, devono essere Specifici. Non è poi così funzionale scrivere sul nostro diario segreto che vorremmo genericamente metterci in forma, ma sarebbe meglio indicare uno specifico obiettivo, come ad esempio quello di andare in palestra due volte alla settimana. La seconda caratteristica del nostro obiettivo è che deve essere Misurabile: poter avere un parametro per affermare che siamo più o meno vicini al traguardo è importante; così come lo è che il nostro traguardo sia realizzabile (Achievable). Per quanto sarebbe “time-saving” leggere quel manuale di diritto privato in 2 giorni è essenziale che questo task sia Realistico e che cioè il soggetto sia in grado di portarlo a termine con le risorse che possiede (in questo caso, il tempo): per quanto riguarda il weekend dedicato a diritto privato, senza un incantesimo resta comunque piuttosto impossibile.
Il nostro obiettivo, deve possedere inoltre una precisa scansione temporale (Timely), dunque è fondamentale porsi step intermedi per raggiungerlo, registrare il comportamento (Recorded), e rispettare il programma che quel 1 gennaio ci sembrava così lontano.
Certo, so cosa state pensando: facile a dirlo, ma “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare”. Per quanto mi riguarda, ma credo di poter esprimere un’opinione comune: niente di più vero. Quel che davvero può essere uno spunto prezioso per la nostra vita di questi giorni, è cogliere la potenzialità degli strumenti che la psicologia, ispirandosi alla sua matrice cognitivo-comportamentale, ci offre.
Troppo spesso le “scienze psicologiche” vengono approcciate come se si stesse trattando di filosofia nel migliore dei casi, o di magia nera (nei peggiori) svalutando per certi versi il valore scientifico di queste conoscenze.
Attingere alla scienza del comportamento umano può veramente aiutarci a strutturare le nostre scelte e per ultimo, la nostra vita, in maniera più efficace e funzionale per il nostro benessere. E magari; al prossimo Natale, racconteremo tra un brindisi e l’altro di quello che siamo riusciti a raggiungere grazie ad una conoscenza più profonda e consapevole di noi stessi.