Aspettando CultureLink… 2. QUALE COMPLIANCE?

Di PAOLA NAVOTTI

Di compliance oggi si parla sempre di più e sempre più come una necessità che riguarda il pubblico come il privato. Di compliance si è iniziato a parlare negli anni Settanta, quando i lobbisti di Lockheed, compagnia statunitense di armamenti, corruppe diversi politici di altri Paesi per convincerli ad acquistare i propri aerei da combattimento. Tale scandalo portò all’approvazione negli Usa del Foreign Corrupt Practices Act e, da qui, nei decenni successivi il tema della compliance ha continuato ad incrementare importanza.
Approfondire l’attualità del tema risulta oggi davvero importante per comprendere l’evoluzione gestionale a cui stiamo assistendo, sia a livello nazionale, che internazionale. Il termine compliance, tradotto in italiano con la parola conformità, deriva dal verbo inglese to be comply with: adempiere alle regole, attenersi alla normativa. Sembra qualcosa di scontato, ma non lo è. Non nel senso che le aziende non rispettano le leggi, ma nel senso che non è facile mettere in atto modelli gestionali capace di prevenire violazioni della normativa e – così facendo – a evitare qualsiasi problematica legale e tutto quanto ciò comporta. L’Unione Europea sempre di più sta adottando linee guida che i governi degli Stati membri devono attuare e che riguardano, in particolare, obblighi di segnalazione che le aziende sono tenute a rispettare. Segnalazioni di danni all’ambiente, di molestie sessuali, di lobbying, di frodi fiscali, di rispetto della privacy e di tutto quanto porterebbe gravi danni alla reputazione dell’azienda, sia in termini penali, che civili. Tutto ciò riguarda evidentemente anche le aziende del terzo settore, il cui lavoro sempre di più sta fornendo un servizio pubblico e pubblicamente riconosciuto e, proprio per questo, sempre più necessita della compliance.
Come promuovere una sempre maggiore collaborazione tra pubbliche amministrazioni e imprese sociali per garantire quel miglioramento continuo delle attività di monitoraggio richiesto dalla compliance?
A tutto questo CultureLink (nuovo festival di educazione, formazione, cultura e innovazione sociale, organizzato dalla cooperativa sociale Stripes per i suoi primi 35 anni di attività) dedica un incontro SABATO 5 OTTOBRE, dal titolo: “QUALI SISTEMI DI GESTIONE PER SUPPORTARE UN’IMPRESA SOCIALE? RIFLESSIONI E PROSPETTIVE SULLA COMPLIANCE”. ARIANNA MARIANI (Responsabile Settore Affari Generali di Stripes) modererà tre relatori che condivideranno tutta la propria competenza ed esperienza sul tema: MARCO DALLATOMASINA (Dirigente Area Servizi alla persona del Comune di Legnano); ORESTE PALEARI (Consulente privacy e sicurezza sul lavoro); CHRISTIAN BONADIES (Responsabile Gruppo di Audit Kiwa Cermet Italia).
È un appuntamento da non perdere per tutti coloro che – nel privato e nel pubblico – hanno compiti di indirizzo gestionale e, più in generale, per quanti desiderano stare al passo con l’attualità dei tempi. D’altra parte, molto prima che si parlasse di compliance, Italo Calvino nelle sue Collezioni di sabbia ci metteva in guardia così: «Il camminare presuppone che a ogni passo il mondo cambi in qualche suo aspetto e pure che qualcosa cambi in noi».

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