Organizzati e felici. Come affrontare in  famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza

Daniele Novara

Organizzati e felici. Come affrontare in  famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza

BUR Rizzoli, Milano 2019, pp. 308, € 16,00

Margherita Mainini

Negli anni ho più volte letto, consigliato e regalato libri di Daniele Novara. Li ho fatti miei con piacere perché mi ritrova- vo pienamente nelle posizioni del CPP (Centro Psicopedagogico per l’educa- zione e la gestione dei conflitti) e li ho promossi perché ne consideravo utile la lettura sia da parte di colleghi/e insegnanti sia da parte di conoscenti madri e padri.

Novara ha uno stile di scrittura che cattura il lettore con una esposizione brillante, lineare e sempre comprensibile.

I suoi testi possono essere definiti di- vulgativi: le sue intenzioni di arrivare a tanti si realizzano pienamente attraverso un linguaggio accessibile, fatto di una terminologia molto chiara, ma mai banalizzante, e attraverso pratici consigli applicativi, che partono da esempi che si riferiscono a reali situazioni di quotidianità in ambito educativo.

La sua ultima pubblicazione, Organizzati e felici, già dal sottotitolo, Come affrontare in famiglia le principali sfide educative dei figli, dai primi anni all’adolescenza, precisa di volersi rivolgere a figure genitoriali e di voler fornire loro un supporto per un ampio arco di crescita che comprende tutte le fasi dello sviluppo.

Questo libro è insieme opera di sintesi e opera di approfondimento di argomenti affrontati in precedenti pubblicazioni in modo separato per stadi d’età e per problematiche educative. In esso infatti si affrontano, e si intersecano, i temi propri al CPP, fin da quando, negli anni novanta, si occupava di educazione alla pace nelle scuole: le problematiche relative alla gestione dei conflitti e le problematiche relative all’organizzazione educativa nella quotidianità. Problematiche affrontate e svolte sempre con particola- re attenzione a mantenere una corretta sintonizzazione fra le modalità di agire delle figure genitoriali e le diverse età dei figli.

Daniele Novara insiste molto su questo aspetto, rilevando che spesso, nelle pur apprezzabili buone intenzioni, madri e padri parlano ai figli e/o danno loro indicazioni comportamentali senza tenere nella giusta considerazione che le loro capacità di ascolto, comprensione ed elaborazione dei messaggi degli adulti sono molto differenti nelle diverse fasi di sviluppo.

E questo è affrontato con esempi prati- ci, che riguardano sia gli interventi educativi relativi al sorgere di conflitti nelle relazioni fra coetanei sia gli interventi educativi relativi alla presentazione e/o contrattazione di regole da parte di figure genitoriali. Conflitti, che Novara considera da gestire, non da risolvere e tantomeno da evitare, e che spesso non richiedono interventi diretti dell’adulto educatore. Regole, che Novara preferisce definire criteri organizzativi (dati in termini positivi e non negativi) da porsi e da trattare in modo diverso a seconda dei livelli di crescita.

È chiarificatrice la differenza che No- vara fa tra “genitori divulgativi” (quelli degli “spiegoni” infruttuosi e confusivi soprattutto rispetto ai figli più piccoli) e “genitori educativi” (quelli che riescono a stare fuori dall’infanzia propria e che lasciano i figli dentro la loro).

A pagina 249 si legge: “Insomma è necessario passare dalla classica domanda Qual è il modo giusto per far capire a mio figlio quello che deve fare? alla domanda più pedagogica Quale organizzazione educativa e quali paletti regolativi posso utilizzare per aiutarlo a crescere?”. In questo semplice spostamento di prospettiva è magistralmente presentata l’essenza dell’imposta- zione pedagogica promossa dall’autore. Il testo, o forse è meglio dire il manuale, dal momento che si offre come una guida, ha una struttura organica che prevede spazi di informazione, di riflessione e di “istruzioni per l’uso”.

Informa il lettore sulla condizione di essere genitori oggi (“genitori che annaspano, fra bufale, internet, fake news e pseudo esperti…”), fa riflettere su preconcetti e credenze (“liberarsi dai falsi miti”), fa conoscere principi pedagogici di base (“la giusta distanza educativa”; “ogni cosa a suo tempo”; “essere concreti per organizzare regole pratiche”; “meglio il gioco di squadra tra genitori”) e propone molteplici schede di approfondimento sia per aspetti del sapere sia per aspetti del saper fare.