L’enorme diffusione di tecnologie digitali ha profondamente modificato lo scenario educativo di tutti i genitori, soprattutto da quando c’è stato l’avvento dei touchscreen perché hanno aumentato le possibilità di accesso dei bambini al di sotto dei tre anni alle tecnologie digitali. E’ necessario interrogarsi circa i modi con i quali i bambini sin da molto piccoli si accostano a tablet e smartphone, per meglio conoscere le strategie di esplorazione e apprendimento che i bambini attivano quando usano questi strumenti. I dispositivi mobili hanno radicalmente modificato le possibilità di accesso dei bambini piccolissimi alle tecnologie digitali in quanto tablet e smartphone consentono anche ai più piccoli di superare le barriere linguistiche e di interazione facendoli accedere direttamente ai contenuti digitali quali per esempio video e giochi. Grazie allo schermo tattile il bambino, con il solo tocco della mano, può interagire con le tecnologie molto prima rispetto al passato.
Non esistono dispositivi digitali «buoni» o «cattivi»…esiste un modo «buono» o «cattivo» di usarli: prima di tutto è bene ricordare che i dispositivi digitali non devono diventare un’alternativa o addirittura escludere i giochi tradizionali ma possono aggiungersi ad essi. Per fare ciò i genitori devono essere consapevoli e informati riguardo le caratteristiche e le modalità di utilizzo di questi strumenti…la tecnologia può sembrare una baby sitter efficace… ma non sempre buona se usata o fatta usare senza consapevolezza. All’ambiente virtuale vanno applicate le stesse regole valide per l’ambiente reale: vanno stabiliti dai genitori dei limiti entro i quali i bambini devono stare e bisogna condividere con i propri bambini anche le esperienze di gioco digitale. E’ importante quindi praticare il co-viewing cioè la visione condivisa dell’esperienza digitale che deve consentire il gioco dialogico e collaborativo tra adulto e bambino, stimolando la discussione e il confronto. Il genitore può in questo modo porre l’attenzione sui contenuti, fare o rispondere a domande, dare o ricevere dei feedback.
Ecco alcune semplici regole da tenere presenti nell’approccio con i vostri bambini al mondo del digitale:
– nella scoperta degli strumenti digitali i bambini sotto i 2 anni devono essere sempre accompagnati dai genitori
per i bambini di 2/3 anni si sconsiglia l’esposizione PASSIVA E PROLUNGATA (per più di 30 min) in assenza di adulti che possono svolgere un ruolo interattivo ed educativo
– i bambini devono chiedere il permesso di usare tablet e affini
– i genitori devono dare il buon esempio: non portare cellulare o tablet sempre con sé incoraggiare quanto più possibile altre attività e dimensioni della vita quali il gioco, lo sport, il contatto con natura, l’arte…
I bambini non devono “navigare” da soli e liberamente, si possono scaricare delle app che consentano loro di fare delle buone esperienze.
Qualche consiglio per scegliere app adeguate:
– è necessario saperne soppesare potenzialità e limiti
– prima di scaricare un’app per bambini è opportuno verificare se propone attività passive e ripetitive o se invece incoraggia il pensiero e il problem-solving
– dal punto di vista della forma per le app come per i libri per bambini è importante lo stile grafico: stile semplice, colori caldi, effetto cartaceo
– le app devono avere ambienti tridimensionali come cartoni animati o video
– deve essere verificata l’adeguatezza dell’età dei destinatari e gli obiettivi educativi devono essere chiari ed espliciti
– le app devono proporre attività diversificate
– fare attenzione alle risposte che l’app fornisce al bambino: i feed-back che commentano il risultato positivo o commentano l’errore sono necessari
– per la sicurezza dei bambini, è necessario accertarsi che l’app non consenta la condivisione di dati personali.
– la navigazione non dovrebbe permettere al bambino di accedere direttamente dall’app a funzionalità esterne e potenzialmente pericolose o dannose: esistono app che una volta attivate “semplificano” l’aspetto del cellulare o tablet, in modo che si possa utilizzare liberamente in piena sicurezza, limitando le funzioni accessibili senza l’adulto

ALCUNE APP CONSIGLIATE:
Oh! (Louis Rigaud, Francia)
“Oh! The magic drawing app” trasferisce intelligentemente in digitale la magia del libro, edito in Italia da Franco Cosimo Panini con il titolo “Oops! Il mio cappello”, non facendone una trasposizione fotocopia, ma sfruttando la dimensione interattiva dello schermo touch. PERFETTA PER CHI… Nel passaggio dalla carta allo schermo non vuole rinunciare alla poesia dell’albo illustrato.
Con Le Orecchie Di Lupo (Italia, Small Bytes Interactive)
Lupo usa le sue orecchie per esplorare un fantastico mondo di suoni. Il bambino lo seguirà passo passo mentre i suoni di tutti i giorni prendono vita in modo divertente ed interattivo per aiutare il bambino a sviluppare competenze chiave per l’associazione sonora. Ogni scena è meravigliosamente illustrata con ritagli di carta.
Eric Carle’s Brown Bear Animal Parade (StoryToys, Irlanda)
A chi crede che gli schermi digitali non possano ospitare il fascino dei personaggi nati dalle matite degli illustratori più amati, l’app dell’Orso bruno dimostra che non è così: i bambini di oggi, proprio nella dimensione della multimedialità e interattività, possono tornare a incontrare le creature uniche e vibranti di Eric Carle, nate esattamente cinquant’anni fa dall’estro di un artista seguito da ormai tre generazioni.

Se volete approfondire l’argomento…
Libro di Alessandro Baricco “The game”, Einaudi
“…Prima scena. Calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz’ora e passate dall’uno all’altro, in quest’ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un’altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale.
Seconda scena.
Prendete l’icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare…”
Libro di Kevin Kelly “L’inevitabile – tendenze tecnologiche che rivoluzioneranno il nostro futuro”, Il Saggiatore
“…Come vivremo fra trent’anni? Non siamo ancora in grado di prevedere il futuro, ma alcune risposte sono certe, o quasi. Per esempio, non avremo un’auto di proprietà: pagheremo per abbonarci a un servizio di mobilità e trasporto da utilizzare all’occorrenza. Anzi, non possederemo quasi nulla, ma quando ci servirà qualcosa potremo accedervi facilmente. La realtà virtuale sarà ormai «reale», farà parte di qualsiasi telefono cellulare. Dialogheremo con tutti i nostri dispositivi elettronici grazie a una serie predefinita di gesti, e tutte le superfici saranno coperte di schermi interattivi, ognuno dei quali ricambierà puntualmente i nostri sguardi. Tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana saranno tracciabili e registrabili, da noi stessi ma anche dagli altri. I robot e le macchine pensanti ci avranno rimpiazzati nei vecchi impieghi, ma non resteremo senza lavoro, perché nel frattempo proprio quelle tecnologie avranno creato nuove occupazioni. Trent’anni fa Kevin Kelly – uno dei fondatori della rivista Wired – previde che l’avvento di Internet avrebbe rivoluzionato il mondo…”
Libro di Serge Tisseron “Diventare grandi all’epoca degli schermi digitali”: A che età e con quali modalità introdurre gli schermi – della televisione, del videogioco, del computer – nella vita dei bambini? La formula 3-6-9-12 indica quattro tappe fondamentali: 3 anni, l’entrata nella scuola dell’infanzia; 6 anni, la primaria; 9 anni, l’incontro con la letto-scrittura; 11-12 anni, il passaggio alla scuola secondaria. Così come esistono regole per introdurre nella dieta del bambino latticini, verdure e carne, allo stesso modo è possibile immaginare una “dietetica” degli schermi, per imparare a usarli correttamente. Rinunciando a due tentazioni: idealizzare queste tecnologie e demonizzarle. Un testo rivolto a genitori e insegnanti, per capire e approfondire un nodo educativo sempre più centrale.
Sito “Okkio alla cacca sul web”: è un punto di orientamento sui principali temi legati al problema della sicurezza dei ragazzi sul web, che raccoglie informazioni, spiegazioni e definizioni organizzate secondo un modello mnemonico semplice (CACCA). Lo scopo è permettere una facile condivisione delle competenze e delle esperienze, offrendo, quando possibile, precise indicazioni tecniche di prevenzione, spunti di riflessione, modelli di dialogo/intervento adottati anche negli altri paesi.
Sito “Mamamò”: è una guida per genitori, ma anche per professionisti dell’editoria, insegnanti, bibliotecari. Sul sito si trovano recensioni di applicazioni, ebook e videogiochi, così come notizie sulla media education, sulla scuola digitale e sulla tecnologia rivolta ai bambini.

A cura di Susanna Serati

 


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