L’estate è ormai giunta al termine e nei pensieri di molti genitori può aleggiare l’idea di dover trascorrere i prossimi mesi chiusi tra quattro pareti…perché le temperature si abbassano…perché non si sa “fuori” cosa fare…
In realtà giocare all’aperto in ogni stagione è fondamentale per i bambini per diversi motivi:
- migliora la salute fisica perché rafforza il sistema immunitario: sono gli stessi pediatri ad affermare che non è il freddo a far ammalare, per esempio il raffreddore è più spesso causato dal sovraffollamento e dallo scarso ricambio d’aria in ambienti chiusi. Inoltre l’esposizione alla luce naturale stimola la produzione di vitamina D, importante per le ossa
- favorisce lo sviluppo motorio: il gioco all’aperto incoraggia il movimento e le attività fisiche come correre, saltare, arrampicarsi che migliorano la coordinazione, la forza fisica e la consapevolezza del proprio corpo, inoltre aiuta a incanalare l’energia e a sviluppare la capacità di adattamento
- incentiva lo sviluppo cognitivo: l’ambiente esterno offre stimoli sensoriali molto più ricchi e variegati rispetto agli ambienti chiusi (per esempio forme, colori, consistenze), favorendo così lo sviluppo del cervello e le capacità di apprendimento incrementando i livelli di attenzione e di concentrazione
- induce alla socializzazione e allo sviluppo dell’empatia: giocare all’aperto incoraggia la collaborazione spontanea, l’ascolto reciproco e la capacità di relazionarsi con gli altri
- accresce il desiderio di esplorare e quindi di vivere nuove esperienze: John Dewey, filosofo e pedagogista statunitense, contribuisce attraverso il suo concetto “dell’esperienza” ad avvalorare l’educazione svolta all’aperto. Per Dewey infatti l’esperienza è concepita come rapporto tra l’essere umano e l’ambiente, dove l’essere umano non è uno spettatore passivo, ma interagisce con ciò che lo circonda. Il pensiero dell’individuo nasce dall’esperienza intesa come esperienza sociale
- incentiva la curiosità e l’immaginazione: giocare all’aperto stimola la dimensione dell’avventura che sostiene bambini e bambine nelle loro dinamiche di ricerca, indagine, scoperta del mondo. Questa dimensione è sostenuta dal senso di meraviglia che l’ambiente naturale sollecita grazie alle sue variabilità e alla moltitudine di stimoli offerti dalla natura
- favorisce la responsabilità ambientale: nel momento in cui favoriamo il rapporto con la natura, aiutiamo bambini e bambine a coltivare l’amore per l’ambiente naturale, l’attenzione alla sostenibilità e la possibilità di sviluppare una coscienza ecologica che guidi i piccoli a diventare adulti responsabili un domani
- anche il clima esterno è uno stimolo: giocare all’aperto, anche con il freddo o la pioggia (opportunamente vestiti), è un’occasione per adattarsi, muoversi liberamente e imparare a vivere la natura in tutte le sue sfaccettature
Ed ecco qualche suggerimento di attività che si possono fare all’aperto, non solo d’estate…
- esplorare il bosco più vicino e raccogliere le meraviglie che ci offre (castagne, pigne, legnetti ecc) e una volta portati a casa diventano un tesoro, che si arricchisce nel tempo, con cui giocare
- cercare l’angolo di cemento più brutto del parco e colorarlo con i gessetti
- fare giardinaggio …anche sul balcone
- in una giornata di vento tirare fuori l’aquilone
- visitare una fattoria e dar da mangiare agli animali
- passeggiare in un prato alla ricerca di coccinelle, quadrifogli, formiche, lombrichi…e trattarli con molta delicatezza…
- cercare un laghetto per dare da mangiare alle anatre e ai pesci
- giocare nelle pozzanghere
- in autunno raccogliere le più belle foglie rosse e gialle
- andare al maneggio a vedere i pony e i cavalli
- fare una torta di fango e decorarla
- rotolarsi giù da un prato di collina
- cercare sassi lisci e dipingerli
…e adesso tocca a voi! Liberate la vostra immaginazione e lasciatevi andare…
“La natura è la fonte di tutta la vera conoscenza”
Leonardo da Vinci
Sitografia:
https://www.elior.it/news/giocare-all-aperto
https://www.giovanigenitori.it/lifestyle/100-cose-da-fare-con-i-bambini/
A cura di Susanna Serati