E’ normale e fisiologico che i bambini e le bambini, anche in età da nido, litighino tra loro perché devono ancora prendere le misure tra il piacere del gioco insieme e il loro naturale egocentrismo. Gli adulti invece spesso leggono questi momenti di scontro tra coetanei dando significato a quel litigio con le proprie emozioni.
Gli adulti non devono valutare le liti tra bambini o bambine trasferendo i sentimenti negativi o di protezione che provano loro.

I litigi tra bambini e bambine sono fisiologici e molto frequenti: per i piccoli, infatti, litigare è un meccanismo naturale e funzionale per la crescita e per lo sviluppo. Allo stesso tempo i litigi tra bambini e bambine si esauriscono nel giro di pochi minuti. Spesso il termine conflitto viene associato a quello di violenza, mentre invece i due termini sono, in realtà, molto diversi. Negli scontri tra bambini e bambine è presente molta fisicità, perché non dispongono ancora di capacità cognitive e linguistiche adatte alla gestione verbale della situazione. Ma nei bambini e bambine è assente la violenza intenzionale, con l’obiettivo di fare male volontariamente all’altro. Prima dei 7 anni, infatti, i bambini agiscono le emozioni che provano, soprattutto quando sono molto forti e intense. Gli adulti litigano, magari anche di frequente…in coppia, con il vicino di casa, per un parcheggio e per la coda alla posta.
Per i bambini, invece, ci si aspetta qualcosa di diverso. Dai bambini, infatti, si pretende che trovino subito un accordo e che non litighino mai. Un bimbo o bimba, ad esempio, dovrebbe condividere subito con uno sconosciuto i suoi giochi, senza nemmeno provare a protestare. Spesso gli adulti si mettono in mezzo per evitare qualsiasi forma di contrattazione, cercando di fare da giudice imparziale alla situazione. Si chiede ai bambini di accettare una mediazione, perché “è giusto così e di fare “un po’ uno, e un po’ l’altro” senza sperimentare il motivo per cui lo si sta facendo. In questo modo, dunque, diventa una “costrizione” dall’alto che con grande probabilità, non verrà più rispettata appena l’adulto gira lo sguardo.

I bambini e le bambine possono litigare per un gioco conteso, per la ricerca di attenzioni, per un dispetto.
Ma anche per tantissime altre cose, che a noi adulti possono sembrare all’apparenza più o meno insignificanti. Ma il confronto non deve essere temuto, perché esso, se gestito nella maniera corretta, può trasformarsi in una preziosa occasione di crescita cognitiva, emotiva e sociale. Ma quale è il ruolo dell’adulto? Cosa fare quando i bambini e le bambine litigano? Quale può essere la posizione più funzionale di fronte alle discussione tra i piccoli?

Anche se è difficile, è importante provare a non intervenire subito nei litigi tra bambini e bambine. In questo modo i bimbi e le bimbe iniziano a sviluppare da sé i tentativi di risoluzione del conflitto. Se la situazione si fa più accesa, può essere utile avvicinarsi ai piccoli e osservarli in silenzio, in modo tale da dimostrare loro di vedere cosa sta succedendo e sollecitarli implicitamente a trovare una mediazione più efficace. E’ importante che i bambini abbiano la possibilità di trovare da sé una soluzione, in modo da allenare le loro capacità di mediazione. Ci vorrà del tempo, ma è importante che loro imparino a conoscersi e a confrontarsi con l’altro.

Spesso i bimbi e le bimbe richiedono l’intervento dell’adulto in qualità di giudice, chiedendo di schierarsi con l’uno o l’altro bambino o bambina. L’adulto, la maggior parte delle volte, interviene interrompendo il conflitto. Questo, però, non consente loro di esercitare le abilità di comunicazione e le strategie di risoluzione dei conflitti. Ascoltare, accogliere e guardare i bambini e il loro punto di vista o il loro agito senza prendere posizione permette ai piccoli e alle piccole di sentirsi compresi e di conoscere il proprio e l’altrui pensiero o modo di comunicare le proprie emozioni. Quando si cerca di reprimere un atteggiamento che non viene prima educato, appenagli adulti si voltano, il bimbo e la bimba tornano ad avere il medesimo comportamento. E’ bene non si punire il litigio, ma si può discutere o mostrare le strategie per cercare di risolverlo, soprattutto quando si tratta di atti fisici o di scontro verbale. Aiutare a riflettere sulle emozioni provate, stimolando un comportamento empatico e confrontandosi sulle strategie adottate, si rivela la soluzione migliore per aiutare i bambini e le bambine a trovare soluzioni efficaci al conflitto.

Un altro aspetto molto importante e da non sottovalutare, inoltre, come sempre, è l’esempio che l’adulto offre ai bambini. Più che rimproveri e sgridate su come gestire i litigi per i bimbi è molto importante il modello che gli adulti offrono loro. I bambini e le bambine hanno bisogno di sperimentare modalità funzionali di gestione del confronto, anche attraverso chi si occupa di loro.

SITOGRAFIA
https://www.annabellsarpato.com/litigi-tra-bambini/
https://www.stateofmind.it/2015/02/bambini-psicopedagogia-mediazione/
https://www.nostrofiglio.it/bambino/psicologia/litigi-tra-bambini-9-consigli-ai-genitori

A cura di Susanna Serati


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