Bertilla, la scimmietta Alessia Babetto

Ma a voi non fa ridere? Penzola e saltella tutta felice una piccola scimmietta di nome Bertilla. Ha il pelo morbido e corto, il pancino rosa. È la più grande di tre scimmiette, la cosiddetta sorella maggiore. 

 

Bertilla ha un legame molto forte con la sua mamma, la signora scimmia, così la chiama lei. La signora scimmia, infatti, dopo la nascita delle ultime due pesti, per coinvolgere Bertilla e non farla sentire esclusa, ha deciso di farla diventare un po’ la sua aiutante, così che lei si sentisse essenziale.

Immaginate quante cose deve fare una mamma durante la giornata, a volte le servirebbe che un giorno ne durasse due. Malgrado ciò, la mamma di Bertilla era sempre presente, non lasciava mai la sua più grande, ma piccola figliola.

 

Bertilla cresceva serena, le guance si tingevano di rosso, il sorriso era sempre presente sulle sue labbra. Un giorno, però, tornando da scuola, si mise a piangere perché aveva preso un brutto voto. La maestra le aveva segnato con la penna rossa tutto il compito, sembrava non ci fosse nulla di corretto in quello che aveva scritto. La mamma le disse di non abbattersi, che tutto sarebbe andato per il meglio. Nei compiti successivi, però, Bertilla andò ancora molto male.

 

La mamma allora, senza far sapere nulla alla sua scimmietta, andò a parlare con la maestra. E si sa, nessuna mamma e papà vorrebbero mai che il proprio figlio avesse qualcosa che non va, è più facile pensare che un qualche insegnante se la sia presa per qualche motivo con il nostro piccino, che in realtà siano gli altri il problema.

La maestra, una scoiattolina molto gentile, fece vedere alla mamma di Bertilla le sue verifiche. La sua piccina pensava di scrivere tutto correttamente, invece le parole, che sono molto utili e belle, uscivano a Bertilla dalla penna in maniera confusa, scambiava le varie lettere, come se nella sua testolina si confondessero e non assomigliassero alle parole che diceva normalmente parlando.

 

La mamma di Bertilla era sconvolta, le si strinse il cuore nel petto. Provò un misto di emozioni come il dispiacere, perché si sentiva la causa di questo problema, e di tristezza, perché non voleva che la sua scimmietta si sentisse diversa dalle altre. Come aveva potuto non accorgersene?

 

La sua mamma allora, parlando con il papà, decise di non far sapere nulla a Bertilla. Iniziò a dedicarle ancora più attenzioni, decidendo insieme alla sua maestra un programma speciale da seguire a scuola e a casa. Ora Bertilla non era più triste, arrivava a casa con dei bei voti e poteva giocare spensierata con le sue sorelle. 

 

C’era però qualcosa che non andava.

 

Un giorno, la sua maestra a scuola disse qualcosa di molto importante a tutta la sua classe: disse che tutti abbiamo qualche cosa in cui non andiamo bene, qualche cosa in cui non siamo bravi, ma che non c’è nulla che non va. È normale dover superare degli ostacoli, ma non dobbiamo far finta che questi non ci siano.

Lei lo sapeva bene: quando era piccolina era una zuccona e quello che studiava non le rimaneva mai in testa. Fu una vera fatica anche leggere il primo libro… quante volte lo lesse a voce alta insieme alla sua mamma! Ma se non avesse creduto di farcela, non sarebbe diventata una maestra.

 

Bertilla allora iniziò a pensare. Quello che le aveva detto la maestra le era piaciuto, sentiva una forza nuova dentro, come se fosse consapevole di poter affrontare tutto. La sua maestra le aveva trasmesso una luce nuova, sentiva che tutto poteva essere sistemato.

Quando andò a casa raccontò alla mamma cosa era successo. Le disse che fino a quel momento aveva sentito che c’era della confusione nella sua testolina, che qualcosa non andava per il verso giusto. Era come se le parole fossero delle liane intricate, quando le scriveva faceva fatica a districarle, aveva paura di entrare in una foresta così fitta e scura che si trovava nella sua mente e per questo si bloccava e non riusciva più a scrivere.

 

La mamma si commosse. Bertilla non le aveva mai confessato quello che pensava e lei aveva fatto di tutto fino a quel momento per evitare la cosa, ma la sua scimmietta le aveva dimostrato che tutto può essere superato se lo si affronta nel modo corretto. Aveva dimostrato di avere una forza grandissima, di voler far luce sulla fitta rete di liane che intrecciavano i suoi pensieri. 

 

Insieme alla maestra allora, iniziarono un altro tipo di percorso, volto a far luce sulle difficoltà. Quella giovane scoiattolina che le stava insegnando credeva che con l’amore e la pazienza tutti possano superare i propri ostacoli. La sua mamma aveva creduto tanto in lei, se così non fosse stato, lei ora non sarebbe lì, dietro quella cattedra, a insegnare tutto quello che aveva imparato. 

 

Così Bertilla iniziò ad esercitarsi. All’inizio fu molto dura (quanta fatica!) perché si sa, Bertilla sarebbe stata più volentieri sugli alberi a ciondolare e saltellare, ma vedeva che impegnandosi ogni cosa tornava al proprio posto e per lei non c’erano più programmi diversi.

 

Vedete bambini, sono sicura che anche voi abbiate trovato qualche difficoltà nel vostro percorso di studi, ma sono sicura che tutti possano trovare la propria soluzione, quella che fa luce nella vostra foresta di liane.

 

Non arrendetevi mai, anche per Bertilla non è stato semplice ma alla fine (dovreste vederla) ha imparato a scrivere benissimo… e chi lo sa, magari è stata proprio lei a raccontarvi questa storia.

 

FINE

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