Sulle spalle del giganteAntonella Marrone

Questa storia da ascoltare è la storia di un gigante che amava una bambina e l’ha portata via con sé.
No, non l’ha rapita: anche la bambina amava quel gigante più di qualsiasi altra cosa al mondo e
quindi, quando lui le ha chiesto con gentilezza se volesse scoprire il mondo al suo fianco, lei ha
risposto con un timido “si”.
Adorava arrampicarsi fin sopra le sue larghe spalle e osservare il mondo da lassù. Adorava
soprattutto quando il gigante correva per i sentieri di montagna e lei si godeva l’aria fresca sui
contorni del suo volto e il panorama mozzafiato.
Mentre lui amava fidarsi e affidarsi a lei, così piccola eppure così decisa e determinata.
La guardava come se fosse un’importante regina di uno di quei castelli che si vedono solo nelle
vecchie favole e le parlava sempre con rispetto e amore.
Insieme progettavano i ricordi di una vecchiaia da trascorrere fianco a fianco. Lui curava i sogni di
lei e lei curava l’amore di lui.
In un giorno di cammino si imbatterono in un monte alto alto alto con sentieri scoscesi e
innumerevoli alberi da frutto e quel giorno scelsero di vivere su quel monte. Lì piantarono semi di
frutti che ancora non conoscevano e tutti i giorni osservavano quella terra smossa. Ci parlavano
anche un pochino di tanto in tanto e talvolta capitava che stendessero una tovaglia e facessero un
picnic proprio là, per non perdersi il momento in quella terra avrebbe dato i suoi frutti.
Successe però che un giorno una tempesta improvvisa colpì prima quel monte alto alto alto e poi il
pianeta intero. La forza di quella tempesta era inimmaginabile per tutti gli abitanti del mondo…
Quel buon gigante, così grande com’era, non aveva un posto in cui rifugiarsi però decise di
proteggere quella piccola bambina tra le sue enormi braccia. Lei, rannicchiata tra le sue possenti
braccia, sentì il suo calore fino a che la tempesta non lo ferì a tal punto che spense quel suo tenero
cuore.
La piccola anima uscì dal suo posto sicuro, sentiva il freddo addosso, come neve sulla pelle…
guardò un’ultima volta il suo gigante e pianse tutte le lacrime che aveva, tutte quelle che si
piangono in una vita intera.
Rimasta sola si accorse della distruzione che quella orribile tempesta aveva lasciato dietro di sé: i
campi erano ormai allagati, la sua piccola casa demolita e il suo buon gigante l’aveva protetta per
farla vivere ancora.
Trascorse giorni colmi di tristezza finchè si accorse che uno dei piccoli semi che aveva piantato
insieme al suo uomo buono su quella loro montagna cresceva, cresceva, cresceva. Un solo seme era
sopravvissuto e quell’unico piccolo e forte seme le aveva donato una nuova speranza di vita.
Aveva trovato qualcosa di nuovo di cui prendersi cura e quel seme, non più seme ormai, la
ringraziava ogni giorno per aver creduto nella vita che si rinnova.
Alla dolce bambina di quel gigante buono è rimasto quel seme, i suoi forti ricordi e niente più…
eppure la montagna ora, grazie a questa dolce e nuova armonia , è più verde che mai.

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