Il primo anno di Servizio Civile Universale in Stripes: la storia di Giusy

In vista della chiusura del primo anno di Servizio Civile Universale presso Stripes, la volontaria Nicoletta ha intervistato un’altra tra le nostre volontarie. Lei è Giusy, ha 27 anni e ha potuto lavorare in uno dei servizi dedicati alla prima infanzia più belli di tutta la Cooperativa: il Polo Infanzia 0-6 “Lo Scrigno” di Vanzago.
Lo Scrigno è una struttura polivalente, in co-gestione con la Cooperativa Tre Effe e gli spazi del Polo ospitano servizi educativi, integrativi e sperimentali per la fascia d’età 0-6 anni diversificati e flessibili per accogliere i bisogni e le esigenze delle famiglie. All’interno del Polo è presente la sezione Primavera, cioè un “ponte” per le famiglie e i bambini dai 24 ai 36 mesi che propone un’intensa esperienza educativa, unica nel suo genere; è presente anche lo Spazio Gioco, un luogo con un’altissima flessibilità di frequenza e orari, che accoglie i bambini dai sei mesi ai 3 anni proponendosi come un aiuto trasversale per le famiglie. Infine, Lo Scrigno propone anche il Tempo per le famiglie, servizio che promuove occasioni di benessere e incontro relazionale tra i bambini da 1 a 3 anni e gli adulti che li accompagnano.

E ora facciamo un viaggio allo Scrigno con l’intervista di Giusy!

N. “Come sei venuta a conoscenza del Servizio Civile Universale?”
G. “Ho scoperto il Servizio Civile facendo delle ricerche su internet. Infatti, avendo fatto il bando di Garanzia Giovani qualche anno fa, ho pensato che quest’esperienza avrebbe potuto essere ugualmente utile e formativa, anche per la durata complessiva del progetto.” 

N. “Perché hai scelto Stripes e il suo progetto?”
G. “Oltre al mio interesse personale nei confronti dei servizi dedicati alla prima infanzia, ho scelto Stripes perchè è una cooperativa molto competente in questo ambito e perché la vicinanza de Lo Scrigno avvantaggiava i miei spostamenti giornalieri.”

N. “Quali sono i pro della tua esperienza? E i contro?”
G. “La mia esperienza è stata molto formativa, direi proprio a 360 gradi e soprattutto ho imparato ciò che volevo fare. Il punto debole invece è che una volta finito il Servizio Civile, non c’è possibilità di essere assunti: per lavorare come educatrice, ci vuole la laurea in scienze dell’educazione.”

N. “Ti aspettavi i compiti che ti sono stati assegnati o ti immaginavi un’esperienza diversa?”
G. “All’inizio, non avendo mai prestato servizio in un nido, pensavo che avrei subito lavorato a stretto contatto con i bambini: ho dovuto aspettare un po’ di tempo prima di poterlo fare. Devo dire che mi è piaciuto lo stesso portare a termine i diversi compiti che mi sono stati assegnati come ad esempio riordinare i materiali, molto utile per poter aiutare le educatrici durante l’allestimento degli spazi. Avrei voluto approfondire maggiormente il lato amministrativo dei servizi educativi e anche partecipare attivamente agli incontri pedagogici-formativi per i genitori nonostante non fosse previsto dal mio percorso formativo ma mi sarebbe piaciuto molto imparare di più.” 

N. “Sei riuscita a sviluppare delle competenze utili che prima non avevi?”
“Sicuramente sì: ho imparato moltissime attività manipolative, diversi spunti per creare materiali per bambini e partecipare attivamente ai laboratori, nello specifico sensoriali e motori. Inoltre ho partecipato agli eventi e alle feste proposte dallo Scrigno, acquisendo sempre più dimestichezza col lavoro educativo.

N. “Pensi che quest’anno ti sia servito per il lavoro che vorresti fare in futuro?”
G. ”Si, infatti mi informerò per i diversi tipi di abilitazioni disponibili per poter continuare a lavorare in questo contesto.” 

N. “Dal punto di vista emotivo, che emozioni ti ha scaturito quest’esperienza? E lavorare con i bambini?”
G. “Tra le emozioni che ho provato, posso sicuramente parlare della sicurezza. Io sono una mamma e devo dire che bisogna essere molto sicure quando ci si prende cura di bambini che non sono tuoi. Ho sperimentato anche un forte senso di cura, protezione ed empatia: con i bambini molto piccoli infatti, bisogna saper intuire e capire i loro bisogni sia fisiologici che emotivi, stando attenti soprattutto ai particolari.” 

N. “Per finire: descrivi il tuo anno di scu con 3 aggettivi”
G. “Direi…Istruttivo, costruttivo e sicuramente emozionante.” 

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